Da Corriere della Sera del 11/09/2005

E in America è ancora allarme uragani: dopo Katrina arriva Ophelia

I medici: «Costretti a uccidere i pazienti»

Annuncio choc a quotidiano britannico: i malati terminali non avrebbero retto fino all'arrivo dei soccorsi. Usata della morfina

di AA.VV.

Articolo presente nelle categorie:
Il secolo globalizzatoStoria dei diritti umaniEutanasia e dintorni
NEW ORLEANS - «Siamo stati costretti ad uccidere i nostri pazienti». L'ammissione choc è di alcuni medici di New Orleans che, come riporta il quotidiano britannico Mail on Sunday, si sono trovati costretti a uccidere

Alcuni feriti radunati in un garage e in attesa di essere trasferiti in elicottero (Ap)
pazienti malati terminali quando è stato chiaro che non sarebbero sopravvissuti fino all'arrivo dei soccorsi.
L'OVERDOSE DI MORFINA - Il giornale cita la drammatica testimonianza di uno di questi medici. Ai pazienti, ha raccontato la dottoressa intervistata, fu somministrata una massiccia dose di morfina. La testimone, la cui identità viene mantenuta segreta perchè in Louisiana l'eutanasia è vietata, ha detto di aver «pregato Dio perchè avesse pietà della mia anima» prima di violare la sua etica personale e professionale uccidendo gli stessi pazienti che aveva tentato di salvare. «Non sapevo se stavo facendo la cosa giusta - ha detto ancora -, ma ho fatto quello che pensavo fosse giusto. Ho iniettato morfina a quei paziendi che stavano morendo ed erano in agonia. Se la prima dose non risultava sufficiente, ne davo loro una seconda». La dottoressa si dice convinta che «non è stato un omicidio», bensì «un atto di compassione», un modo per consentire ai malati terminali di «morire con dignità». Il racconto è stato confermato da fonti ospedaliere e da funzionari governativi locali. Un responsabile dei servizi di emergenza, William McQueen, ha detto al Mail: «A quelli che non avevano speranza di farcela è stata data molta morfina, poi sono stati messi in un luogo buio a morire. Le infermiere osono state con loro fino alla fine».
L'ALLARME PER OPHELIA - Intanto negli Stati Uniti è ancora allerta per un nuovo uragano: dopo il passaggio di Katrina e della sua scia di morte e distruzione, la nuova emergenza si chiama Ophelia. Il governatore della Carolina del Nord Mike Easley ha proclamato lo stato di emergenza in vista dell'arrivo nei prossimi giorni di una tempesta tropicale che nelle ultime ore ha acquistato intensitá ed è stata elevata al grado di uragano e che minaccia la regione con venti di oltre 100 chilometri orari. Nella Carolina del Sud verrá presto deciso se ordinare lo sgombero della popolazione: intanto in una delle contee dello Stato, quella di Charleston, è stata annunciata l'apertura di rifugi per chiunque decidesse spontaneamente di lasciare le proprie abitazioni, situate in zone potenzialmente più esposte. «L'uragano si muove piano, ma ci si aspetta che si possa dirigere verso la costa», ha spiegato Joe Farmer, portavoce delle autoritá dello stato della South Carolina.
 
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