Da Corriere della Sera del 24/09/2005
Il senatore a vita sul caso De Pedis: è una storia alla Agata Christie
Intervista a Giulio Andreotti sul caso De Pedis
Il Senatore a vita, "Il boss nella cripta? Spostarlo non sarebbe rispettoso”
di Andrea Garibaldi
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ROMA — Senatore Andreotti, cosa pensa di Enrico De Pedis, detto Renatino, leader della banda della Magliana, sepolto nella basilica di Sant'Apollinare, vicino piazza Navona?
«Certo, è singolare. Non so-no tante le sepolture recenti in chiesa. Mi ricordo il cardinale Clemente Micara, vicario di Roma, morto nel '65 e seppellito in Santa Maria sopra Minerva. E i Borghese, che hanno una cappella in Santa Maria Maggiore. E De Gasperi, che sta a San Lorenzo fuori le Mu-ra, ma nell’atrio...».
De Pedis che c'entra?
«L'unica spiegazione e che fosse un benefattore della chiesa».
E' proprio ciò che disse al cardinale vicario Ugo Poletti, nel marzo l990, il rettore di Sant'Apollinare, monsignor Vergari.
«Ecco, magari non era proprio un benefattore per tutti. Ma per Sant'Apollinare si».
Tra 1'altro, era stato già sepolto al Verano e lo dovettero estumulare.
«Chissà i permessi sanitari che hanno dovuto chiedere. Mi ricordo che per De Gasperi faticammo molto. Ma forse De Pedis, essendo morto ammazzato, presentava minori rischi infezioni».
Il fatto che fosse stato ucciso per la strada a colpi d'arma da fuoco non doveva allarmare il cardinale Potetti? II vicario invece diede il nulla osta per la sepoltura in chiesa. .
«Credo che il cardinale vicario potesse non sapere chi era davvero De Pedis».
Il giorno dopo la sua uccisione — 3 febbraio 1990 — il Corriere della Sera titolò: «Due killer per Enrico De Pedis, boss della mala romana, capo dei capi».
«Insomma, mi sembra una storia misteriosa. Alla Agata Christie».
Lei cosa dice, ora andrebbe portata via dalla chiesa, quella tomba?
«Seppellire i morti e sempre un gesto di misericordia. Uno spostamento andrebbe contro il rispetto dei morti. Ma si pub chiedere al Vicariato di dare tutte le spiegazioni».
Spiegazioni?
«E’ il Vicariato che diede 1'autorizzazione, il Vicariato che dovrebbe decidere l’eventuale spostamento e che potrebbe rispondere a tutti i perché. Ma c'è una cosa che non capisco».
Quale?
«Io non 1'ho conosciuto, ma cosa importava a uno come De Pedis di essere sepolto in basilica?».
Si era sposato lì e secondo la moglie aveva espresso questo desiderio.
«E faceva consistenti oboli».
Si
«Ciò gli sarà utile nell'altro mondo. Lassù non badano a ' dove si viene sepolti».
Nell'altro mondo terranno conto di tutte le attività di De Pedis?
«Penso di si. Qui esiste un'associazione che si chiama "Nessuno tocchi Caino". Manca però "Nessuno tocchi Abele"».
«Certo, è singolare. Non so-no tante le sepolture recenti in chiesa. Mi ricordo il cardinale Clemente Micara, vicario di Roma, morto nel '65 e seppellito in Santa Maria sopra Minerva. E i Borghese, che hanno una cappella in Santa Maria Maggiore. E De Gasperi, che sta a San Lorenzo fuori le Mu-ra, ma nell’atrio...».
De Pedis che c'entra?
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E' proprio ciò che disse al cardinale vicario Ugo Poletti, nel marzo l990, il rettore di Sant'Apollinare, monsignor Vergari.
«Ecco, magari non era proprio un benefattore per tutti. Ma per Sant'Apollinare si».
Tra 1'altro, era stato già sepolto al Verano e lo dovettero estumulare.
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