Da Il Giornale di Calabria del 01/12/2005
Originale su http://www.giornaledicalabria.it/index.php?categoria=HOMEPAGE&id=3...
Calabria, emergenza 'ndrangheta
Nuove minacce per Speranza
Fatta recapitare al sindaco di Lamezia una busta con foto e scritte. Riunione in Prefettura a Catanzaro
di AA.VV.
CATANZARO. C’è massima allerta per garantire le condizioni di sicurezza al sindaco di Lamezia Terme, Giannetto Speranza. È quanto è emerso dalla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Catanzaro, convocato dal prefetto, Alberto Di Pace, dopo le nuove minacce di morte rivolte a Speranza con una busta recapitata lunedì sera in Comune. Nella busta erano contenute due foto di Speranza, riprese dai giornali. Su una è stata tracciata la scritta “bombe”, mentre sull’altra è stato scritto “pena di morte”. La situazione della sicurezza del sindaco Speranza è all’attenzione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sin da quando il primo cittadino di Lamezia, prima ancora di insediarsi, aveva subito le prime minacce di morte. A Speranza, all’epoca, era stata inviata una busta con minacce rivolte, oltre che a lui, al presidente della Regione, Agazio Loiero; all’assessore regionale alla Sanità, Doris Lo Moro, ed al vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli. Su quell’episodio è in corso un’inchiesta della Procura antimafia di Catanzaro condotta dal sostituto Gerardo Dominijanni che nelle settimane scorse ha sentito gli esponenti politici minacciati. Secondo quanto sarebbe emerso dall’inchiesta, la criminalità organizzata avrebbe rivolto da tempo le attenzioni nei confronti di ambienti politici, e della Regione e del Comune di Lamezia Terme in particolare, in segno di risposta all’impegno contro la ‘ndrangheta annunciato come uno dei punti centrali delle attività delle due Amministrazioni. Successivamente le minacce agli ambienti politici, ed in particolare al presidente Loiero ed al sindaco Speranza, si sono ripetute. A Loiero e Speranza sono state assegnate scorte che vigilano sulla loro sicurezza 24 ore su 24, a dimostrazione della massima attenzione che sul piano della sicurezza viene loro riservata. D’altra parte, proprio di recente, la Giunta regionale della Calabria ha ribadito il suo impegno contro la criminalità organizzata costituendosi parte civile nei processi istruiti dalle Procure distrettuali di Catanzaro a Reggio Calabria. L’esempio della Regione, così come era stato sollecitato anche dal vicepresidente dell’esecutivo, Nicola Adamo, è stato seguito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un fronte unico, dunque, a livello istituzionale, contro la criminalità organizzata, rafforzatosi ulteriormente dopo l’assassinio, il 16 ottobre scorso, a Locri, del vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno. Nel corso della riunione di stamattina del Comitato provinciale di Catanzaro per l’ordine e la sicurezza, è stata decisa un’ulteriore sensibilizzazione sulle misure di sicurezza nei confronti del sindaco Speranza, che ha preso parte alla riunione. Sicurezza, comunque, è stato detto, che al momento è ampiamente garantita con l’attuazione di tutte le misure e gli interventi necessari. Le nuove minacce rivolte a Speranza sarebbero da inserire nello stesso filone delle precedenti, collegato all’attenzione della criminalità organizzata nei confronti del Comune di Lamezia Terme anche in relazione ai progetti d’investimento nell’area industriale lametina. In questo senso, è stato nel corso della riunione, l’attenzione resta massima e nulla sarà lasciato d’intentato per fare in modo che il sindaco Speranza, così come tutti i primi cittadini della provincia, possano svolgere il loro mandato in condizioni di piena sicurezza e tranquillità.
La telefonata di Pisanu, la solidarietà politica
LAMEZIA TERME. Il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, ha telefonato al sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, dopo le minacce ricevute dal primo cittadino. A renderlo noto è stato il primo cittadino di Lamezia. “Ho utilizzato l’occasione sia della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, sia della conversazione con il Ministro Pisanu - ha detto Speranza - per evidenziare i problemi relativi alla sicurezza dei cittadini e degli operatori economici e per ringraziare le forze dell’ordine per il lavoro che stanno facendo. Dobbiamo continuare a lavorare tranquillamente per la città. Queste cose che succedono, e chissà quante altre ne succederanno, bisogna doverosamente riferirle, ma non dargli troppo peso”. “A Speranza non manca il coraggio, il consenso e la solidarietà della stragrande maggioranza dei cittadini lametini e dei calabresi per poter respingere fermamente queste odiose minacce”. A sostenerlo è stato il vice presidente della Giunta regionale della Calabria, Nicola Adamo, in merito alle minacce di morte ricevute dal sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. “Le intimidazioni di tipo mafioso che si perpetuano - ha aggiunto Adamo - quando non si esprimono con il fuoco si manifestano attraverso il tentativo di provocare il cedimento psicologico per spingere gli amministratori all’abbandono del campo. In questo caso la violenza di tipo mafioso non colpisce perché è rivolta, oltre che a un sindaco onesto, a un amministratore che ha assunto su di sé il compito e la responsabilità di portare la città di Lamezia fuori della palude della degenerazione e dell’imbarbarimento civile che costituiscono l’humus di una presenza di alto tasso di mafiosità”. “Gianni Speranza - ha concluso Adamo - non sarà lasciato solo, è sostenuto dalla forza della democrazia e di un ampio e unitario movimento per la legalità che è in campo contro il tentativo della mafia di piegare le istituzioni. Ovviamente nell’azione di contrasto che lo Stato è impegnato a condurre, non può non essere contemplata la necessità di fare quanto tutto è possibile per identificare gli autori di queste missive mafiose che già nei mesi scorsi erano state indirizzate a Gianni Speranza e a Doris Lo Moro”. E l’Associazione dei Comuni Italiani esprime la sua solidarietà al sindaco di Lamezia Terme, Giannetto Speranza, oggetto di un grave episodio di intimidazione. “A nome mio personale e degli organi dell’Anci afferma Leonardo Domenici, presidente dell’Associazione voglio esprimere la più ferma condanna per episodi come quello che ha riguardato il sindaco Speranza, al quale è stata recapitata una lettera con minacce di morte, e nello stesso tempo ribadire al primo cittadino di Lamezia Terme tutta la nostra solidarietà”. Nel segnalare “il ruolo spesso scomodo che gli amministratori locali ricoprono” e nel sottolineare come “il loro impegno a favore delle comunità venga spesso assolto nella consapevolezza del rischio di ritorsioni o di rappresaglie da parte della malavita”, Domenici ricorda che nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale Anci ha approvato all’unanimità un documento su sicurezza e legalità. In esso, si segnala proprio la necessità che siano adottate, a livello nazionale, misure organiche anche straordinarie finalizzate a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica in territori, coma la Calabria, gravemente turbati da attentati criminali, nonché la individuazione di soluzioni condivise con il ministero dell’Interno per garantire la sicurezza e la incolumità personale di Sindaci e amministratori locali di territori con forte presenza e condizionamento della malavita o della criminalità organizzata. Domenici conclude dicendosi comunque “sicuro della attenzione delle forze dell’ordine e del ministero dell’Interno verso simili vergognosi episodi, così come dell’immutato impegno del sindaco Speranza e di tutta la amministrazione comunale di Lamezia Terme nello svolgimento della loro insostituibile funzione”.
La telefonata di Pisanu, la solidarietà politica
LAMEZIA TERME. Il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, ha telefonato al sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, dopo le minacce ricevute dal primo cittadino. A renderlo noto è stato il primo cittadino di Lamezia. “Ho utilizzato l’occasione sia della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, sia della conversazione con il Ministro Pisanu - ha detto Speranza - per evidenziare i problemi relativi alla sicurezza dei cittadini e degli operatori economici e per ringraziare le forze dell’ordine per il lavoro che stanno facendo. Dobbiamo continuare a lavorare tranquillamente per la città. Queste cose che succedono, e chissà quante altre ne succederanno, bisogna doverosamente riferirle, ma non dargli troppo peso”. “A Speranza non manca il coraggio, il consenso e la solidarietà della stragrande maggioranza dei cittadini lametini e dei calabresi per poter respingere fermamente queste odiose minacce”. A sostenerlo è stato il vice presidente della Giunta regionale della Calabria, Nicola Adamo, in merito alle minacce di morte ricevute dal sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. “Le intimidazioni di tipo mafioso che si perpetuano - ha aggiunto Adamo - quando non si esprimono con il fuoco si manifestano attraverso il tentativo di provocare il cedimento psicologico per spingere gli amministratori all’abbandono del campo. In questo caso la violenza di tipo mafioso non colpisce perché è rivolta, oltre che a un sindaco onesto, a un amministratore che ha assunto su di sé il compito e la responsabilità di portare la città di Lamezia fuori della palude della degenerazione e dell’imbarbarimento civile che costituiscono l’humus di una presenza di alto tasso di mafiosità”. “Gianni Speranza - ha concluso Adamo - non sarà lasciato solo, è sostenuto dalla forza della democrazia e di un ampio e unitario movimento per la legalità che è in campo contro il tentativo della mafia di piegare le istituzioni. Ovviamente nell’azione di contrasto che lo Stato è impegnato a condurre, non può non essere contemplata la necessità di fare quanto tutto è possibile per identificare gli autori di queste missive mafiose che già nei mesi scorsi erano state indirizzate a Gianni Speranza e a Doris Lo Moro”. E l’Associazione dei Comuni Italiani esprime la sua solidarietà al sindaco di Lamezia Terme, Giannetto Speranza, oggetto di un grave episodio di intimidazione. “A nome mio personale e degli organi dell’Anci afferma Leonardo Domenici, presidente dell’Associazione voglio esprimere la più ferma condanna per episodi come quello che ha riguardato il sindaco Speranza, al quale è stata recapitata una lettera con minacce di morte, e nello stesso tempo ribadire al primo cittadino di Lamezia Terme tutta la nostra solidarietà”. Nel segnalare “il ruolo spesso scomodo che gli amministratori locali ricoprono” e nel sottolineare come “il loro impegno a favore delle comunità venga spesso assolto nella consapevolezza del rischio di ritorsioni o di rappresaglie da parte della malavita”, Domenici ricorda che nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale Anci ha approvato all’unanimità un documento su sicurezza e legalità. In esso, si segnala proprio la necessità che siano adottate, a livello nazionale, misure organiche anche straordinarie finalizzate a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica in territori, coma la Calabria, gravemente turbati da attentati criminali, nonché la individuazione di soluzioni condivise con il ministero dell’Interno per garantire la sicurezza e la incolumità personale di Sindaci e amministratori locali di territori con forte presenza e condizionamento della malavita o della criminalità organizzata. Domenici conclude dicendosi comunque “sicuro della attenzione delle forze dell’ordine e del ministero dell’Interno verso simili vergognosi episodi, così come dell’immutato impegno del sindaco Speranza e di tutta la amministrazione comunale di Lamezia Terme nello svolgimento della loro insostituibile funzione”.
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