Processo Moro I grado

01. L'eccidio di via Fani

Documento aggiornato al 04/01/2005
Il 16 marzo 1978, verso le ore 9 - come segnalato prontamente all'A.G. dal Commissariato di P.S. Montemario e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri - l'auto Fiat 130 targata Roma L 59812, condotta dell'appuntato dei Carabinieri Domenico Ricci, con a bordo l'on. Aldo Moro ed il maresciallo dei Carabinieri Oreste Leonardi, stava percorrendo Via Mario Fani, scortata dall'Alfetta targata Roma S 93393 dell'Ispettorato Generale di P.S. presso il Viminale sulla quale viaggiavano il brigadiere Zizzi Francesco e le guardie Iozzino Raffaele e Rivera Giulio, che era alla guida del mezzo.
Giunta all'incrocio con Via Stresa, la macchina del presidente della Democrazia Cristiana era bloccata da una Fiat 128 familiare di colore bianco targata CD 19707, che dopo aver effettuata una improvvisa manovra di retromarcia da Via Stresa si arrestava all'altezza del segnale di "Stop".
La Fiat 130 non riusciva ad evitare la collisione ed era, anzi, tamponata dall'altro veicolo della Polizia.
Nello stesso istante, alcuni individui, che indossavano "divise analoghe a quelle dell'Alitalia", estraevano pistole mitragliatrici e, dal lato sinistro della strada, ove si erano appostati, aprivano il fuoco contro gli occupanti delle vetture suddette.
Gli attentatori uccidevano entrambi i militari dell'Arma e Iozzino Raffaele e Rivera Giulio, mentre ferivano gravemente Zizzi Francesco, il quale però, trasportato presso il Policlinico "A. Gemelli", decedeva successivamente.
L'On. Aldo Moro, rimasto indenne, era "prelevato" dalla Fiat 130 e costretto di forza a salire su una Fiat 132 bleu, nel frattempo sopraggiunta, che si allontanava a tutta velocità verso la Via Trionfale.
Le prime indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica in sede, consentivano di accertare che la targa CD 19707 era stata asportata
l'11 aprile 1973 dalla Opel Kadett di proprietà di Arquimedes Alcalà Guevara, addetto militare dell'Ambasciata del Venezuela a Roma, e che la Fiat 128 usata per fermare l'auto dell'on. Moro aveva in realtà la targa Roma R 71888 ed era stata rubata a Miconi Nando in data 8 marzo. I Carabinieri del Nucleo Investigativo rintracciavano in Via Stresa una A 112 con la targa falsa Roma P 55430. L'auto era in origine targata Roma L 06191 ed era stata sottratta a Cusumano Giovanni il 14 ottobre 1976 in Via Flaminia. Sul parabrezza erano applicati un contrassegno della compagnia "Tirrena" e un bollettino per tassa di circolazione con scadenza maggio 1979 a nome di Marco Lettieri.
Alle ore 10,10 del 16 marzo una voce anonima dettava all'ANSA un inequivocabile messaggio telefonico "Questa mattina abbiamo sequestrato il presidente della D.C. Moro ed eliminato la sua guardia del corpo, teste di cuoio di Cossiga. Brigate Rosse".
In base alle molteplici testimonianze raccolte nella immediatezza e ad obiettive acquisizioni si cominciava a ricostruire un quadro più chiaro del tragico agguato.
Tanto che con un ampio rapporto del 17 marzo la D.I.G.O.S. era in condizione di precisare che subito dopo aver provocato l'incidente, due persone, armate e a volto scoperto, erano scese dalla Fiat 128 con targa riservata ai corpi diplomatici e si erano portate ai due lati della Fiat 130, avevano infranto, verosimilmente con il calcio di un mitra, i cristalli degli sportelli anteriori dell'autovettura ed avevano esploso una serie di colpi nell'abitacolo.
Mentre quattro complici erano sbucati dalle aiuole antistanti il Bar Olivetti ed avevano sparato, quasi simultaneamente, contro i militari della scorta, i quali, sorpresi, non erano stati in grado di mettere in atto una valida reazione.
Solo un agente, poi identificato in Iozzino Raffaele, si era gettato fuori dell'Alfetta, impugnando la pistola d'ordinanza, ma era stato "freddato" dai colpi dei mitra imbracciati da altri due assalitori.
All'azione , secondo i testi escussi avevano partecipato anche una donna che, all'incrocio con Via Stresa, aveva provveduto a regolare il
traffico con una paletta ed altri due soggetti, pure armati , che erano su una Honda di grossa cilindrata uno di questi aveva fatto fuoco nei confronti di Marini Alessandro che, trovatosi a transitare in Via Fani a bordo della sua motocicletta per recarsi al lavoro, aveva per caso evitato di essere attinto.
Neutralizzati tutti gli agenti i malviventi avevano spalancato la portiera posteriore sinistra della Fiat 130 ed avevano afferrato l'on. Moro trascinandolo sul sedile posteriore della Fiat 132 , che si era appunto affiancata alla macchina del presidente della DC dalla parte sinistra.
La Fiat 132, imboccato Via Trionfale, preceduto da una Fiat 128 chiara e seguita per un tratto da una Fiat 128 bleu, era stata poi vista percorrere Via Carlo Belli e Via Casale De Bustis, ove, poiché l'ingresso era "delimitato da uno sbarramento costituito da una catena, una giovane donna facente parte del commando aveva tranciato detta catena consentendo il passaggio delle tre autovetture e salendo quindi sull'ultima.
La Fiat 132 - con le targhe false- Roma P 79560 - era stata rinvenuta più tardi, verso le ore 10, in via Licino Calvo n. 1: sul parabrezza erano applicati un modulo assicurativo rilasciato da "Lea assurances Nationals I.A.R.D." valido sino al 18 gennaio 1979 e la cedola della tassa di circolazione con il timbro a secco della succursale delle Poste datato 19 gennaio 1978.
All'interno vi erano oggetti "interessanti" tra cui una tronchese, una catena metallica con involucro di plastica, una coperta di lana, una sirena marca Eletta con trasformatore di corrente Portalac, un congegno antifurto.
"Sul montante metallico superiore dello sportello anteriore destro si rilevava una macchia di sangue fresco ed appena raggrumato".
Il veicolo, che aveva in origine la targa Roma N 46078, era stato sottratto il 23 Febbraio 1978 a Bruno Giorgio in Via Monte Brianzo, angolo via dei Gracchi.
Al contrario, la ricerca delle altre vetture impiegate nell'occasione erano risultate vane.
Ma alle ore 4,10 del 17 marzo le guardie di P.S. Pinna Antonio e Saba Adelmo in Via Licinio Calvo 23 avevano scovato regolarmente posteggiata e chiusa a chiave", la Fiat 128 bianca targata Roma M 53955 su cui erano esposti un contrassegno di "Lea assurances Nationals I.A.R.D." ed un bollo con timbro a secco della succursale 36 delle Poste.
All'altezza dello sportello anteriore destro erano state individuate tracce ematiche.
Nel cofano era installata una sirena con accumulatore di corrente Portalac e nel portabagagli erano custodite una catena con lucchetto, una tronchese e le targhe vere Roma M 22666: dagli accertamenti era emerso che la macchina era stata rubata il 23 Febbraio 1978 in Via Monte Brianzo a Bosco Giuliano e che le targhe M 53955 erano state attribuite ad una Fiat 130 della Confederazione Italiana del Commercio e Turismo con sede in Via G. Belli 2.
Nel verbale di sequestro si dava atto che in precedenza, "durante i ripetuti controlli effettuati nella zona" tale auto non era stata assolutamente "notata".
Nel rapporto citato la D.I.G.O.S. riferiva che sul luogo dell'assalto erano stati repertati: 1) un berretto da ufficiale civile dell'Alitalia; 2) una borsa in similpelle nera "made in Germany" con scritta in stoffa "Alitalia"; 3) una borsa in stoppa jeans che conteneva una paletta del Ministero dell'Interno; 4) un caricatore con 25 colpi calibro lungo; 5) 84 bossoli calibro 9, 4 bossoli calibro 7,65, 2 cartucce calibro 9, 12 proiettili e 10 frammenti di proiettili 6) un paio di baffi artificiali di colore nero; 7) la pistola "Beretta"' calibro 9 modello 92 parabellum, con12 colpi nel caricatore, sfuggita a Iozzino Raffaele dopo il suo ferimento.
Gli inquirenti appuravano che proprio il berretto da ufficiale pilota dell'Alitalia era stato acquistato, insieme ad altri due, la sera del 10 marzo nel negozio della ditta "S. Cardia" di Via Firenze n. 57 da una donna della apparente età di 26-27 anni la quale aveva pagato il prezzo complessivo di l42.000 consegnando una banconota da l50.000.
 
Cos'� Archivio900?
�Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realt� � una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere)�... [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Dossier
Finestre sul '900 italiano
Biblioteca
• Emeroteca
• Mediateca
Indice dei nomi
Indice delle sigle
Elenco delle fonti
Notizie dalla storia
• Cronologia '900
Citazioni
• Parole chiave '900
Directory degli articoli
News
Download area
Link
Collabora con noi
Notizie dalla storia
Notizie dalla storia
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0