Processo Moro I grado

07. L'imputazione di Antonio Negri

Documento aggiornato al 04/04/2005
...Nel contesto, si inseriva la vicenda che determinava i magistrati ad estendere le imputazioni per l'eccidio di Via Fani, per il sequestro e l'omicidio dell'on. Aldo Moro anche nei confronti di Antonio Negri.
Nell'istruzione condotta dalla Procura della Repubblica di Padova due testimoni, che avevano lunga conoscenza dell'ambiente politico padovano ed, in particolare, di quello dell'Autonomia Operaia organizzata e dei suoi esponenti, riferivano circostanze di rilievo sulla voce dell'ignoto, che il 30 aprile 1978, parlando per telefono da una cabina pubblica di Via Volturno di Roma, con la moglie del parlamentare, aveva sollecitato, a nome delle Brigate Rosse, l'intervento "immediato e chiarificatore" dell'on. Zaccagnini.
Affermava il primo, Antonio Romito, segretario della Camera del Lavoro di Este, dopo aver accennato alla sua esperienza nel movimento "Potere Operaio" di Padova dal '69 al '74: "Ascoltata la registrazione della telefonata indirizzata da un anonimo brigatista rosso alla signora Eleonora Moro qualche giorno prima dell'assassinio dell'on. Aldo Moro, dichiaro di ravvisare una generica somiglianza, dal tono della voce e dall'emissione serrata delle parole, con la voce del prof. Antonio Negri".
Sosteneva il secondo, Severino Galante, docente universitario presso la facoltà di scienze politiche dell'università di Padova: "Ascoltata la registrazione della telefonata fra la signora Moro e il brigatista rosso, che chiede "l'intervento immediato e diretto di Zaccagnini" per salvare la vita dell'on. Aldo Moro, dichiaro di ravvisare una somiglianza di tale voce con quella del prof. Antonio Negri, del quale sono collega presso la facoltà di scienze politiche dal 1973-1974. Ricordo di aver sentito la telefonata alla signora Moro, diffusa dalla radio o dalla televisione qualche mese dopo l'assassinio dell'on. Moro, ma, a causa della drammaticità della situazione evocata dalla telefonata, non feci caso al tenore della voce del brigatista rosso e badai soprattutto ai contenuti del messaggio. Avendola riascoltata oggi, posso affermare quanto ho riferito sopra".
Il G . L . il 6 aprile 1979 emetteva mandato di cattura per i reati connessi al tragico evento, oltre che per banda ed insurrezione armata.
Interrogato il 21 aprile, l'imputato si discolpava, contestando la validità degli indizi, che considerava infamanti.
Si riservava di fornire un alibi per quel giorno, a seguito della consultazione dei documenti personali, pur aderendo alla formazione di un saggio per perizia fonica (69).
Il 29 aprile, essendo stata messa a sua disposizione l'agenda dell'anno 1978, l'imputato rispondeva: "Esaminando in particolare la pagina della agenda al 30 aprile 1978, vedo che ho apposto l'annotazione "Tomassini" ma che tale annotazione compare anche sulla pagina successiva; può darsi che io avessi fissato un appuntamento con Tomassini Roberta, ricercatrice con funzioni di supplente alla facoltà di Padova per il 30 aprile 1978 e che l'appuntamento stesso sia stato rinviato per il giorno successivo a seguito, ad esempio, di telefonata da parte della Tomassini".
Dava, quindi, spiegazioni su altre voci puntate sul secondo nominativo segnato, che altri non era che Paolo Pozzi, residente in Milano e collaboratore della rivista "Rosso".
A domanda della difesa aggiungeva: "l'editore Marizzi aveva dato incarico a me e a Pozzi di curare un'intervista sugli anni 60. Aveva collaborato all'intervista anche la Tomassini. Siccome entrambi sono impiegati per motivi di lavoro, spesso trascorro con loro, per l'espletamento dell'intervista, alcune giornate festive. Non è improbabile, pertanto, che io possa avere avuto rapporti con il Pozzi e la Tomassini anche il 30 aprile".
La Tomassini, esaminata in merito, forniva la sua versione, asserendo di aver appreso dalla televisione e dalla stampa che Negri avrebbe trascorso il 30 aprile con lei e il Pozzi. Verificando la sua agenda personale del 1978 e osservando le indicazioni "18/4 seminario MI - T" e "1/5 MI Rovatti Aut Aut" specificava che "la prima annotazione si riferisce ad un seminario tenuto alla facoltà di filosofia milanese con la partecipazione di Toni Negri. L'iniziale T si riferisce appunto al Negri. La seconda si riferisce al fatto che mi recai a Milano verso le ore 12, raggiungendo l'abitazione del Negri. Con lui e la moglie andammo a pranzo in una pizzeria lì vicino: poi subito dopo mangiato andai da Rovatti Pieraldo per parlare della rivista Aut Aut e del progetto di una nuova rivista. Quindi ritornai a casa del Negri e procedetti al lavoro di intervista sull'operaismo. Non ricordo cosa ho fatto il 30.4.1978; una cosa è sicura, perché l'ho desunta esaminando una rubrica nella quale io e i miei familiari annotiamo le telefonate con i relativi scatti per regolarci sulle spese conseguenti. In tale rubrica, relativamente al 30.4 sono annotate tre telefonate. Una di queste è a "Paola" di quattro scatti, con indicazione "Milano"; un'altra è di mio padre diretta a mio zio Pietro Pucci e l'ultima di quindici scatti di mio fratello alla moglie. La Paola potrebbe essere la moglie di Negri oppure la convivente di Rovatti che pure sta a Milano. Telefonavo al Negri per parlare con lui. Ho scritto Paola forse perché, se ho telefonato a casa Negri, mi ha risposto la moglie. Non ricordo se ho parlato con il Negri".
Il Pozzi, invece, sosteneva, con molti dettagli, d'essersi recato quel 30 aprile, intorno alle 12 in casa Negri, di avervi incontrato il professore, che s'era appena alzato, di aver fatto colazione con lui da Scrippoli, di aver lavorato anche con la Tomassini, dalle 16,30 alle 19,30.
Alle contestazioni delle dichiarazioni della Tomassini ribadiva la sua deposizione.
Provvisoriamente arrestato per falsa testimonianza, il Pozzi precisava: "intendo far presente che si è potuto verificare uno scambio per quanto concerne il pomeriggio del 30 aprile con quello del 1° maggio, ma ho dei dubbi. Lo scambio attiene alla presenza della Roberta Tomassini.
Ritengo che la Tomassini potrebbe essere stata a casa del Negri o il pomeriggio del 1° maggio o il pomeriggio del 30 aprile; ho forti dubbi che mi sia sbagliato ieri".
Ed aggiungeva che egli abitualmente aveva frequentato l'abitazione del Negri anche nel periodo posteriore all'arresto del docente, che aveva discusso con la moglie dell'interessato delle giustificazioni da quest'ultimo prospettate ai magistrati e che aveva, anzi, sull'argomento concesso una intervista.
Disposte perizie sulla voce dell'ignoto interlocutore del 30 aprile e su quella di Antonio Negri (70), il collegio italiano - Ibba Giovanni, Paoloni Andrea e Piazza Roberto - perveniva alla seguente conclusione: "le determinazioni di tipo strumentale effettuate sull'insieme dei parametri estratti dal segnale vocale, le prove soggettive d'ascolto e l'esame visivo dei sonogrammi forniscono nel loro insieme un risultato che, ferme restando le riserve avanzate a proposito del significato ad esso attribuito, sta ad indicare l'appartenenza ad una stessa classe delle voci dell'imputato e dell'ignoto telefonista, non escludendo quindi la possibilità che essi possano essere attribuite ad uno stesso parlatore".
Il perito statunitense - Tosi Oscar - a sua volta rimarcava: "Commentando i risultati degli accertamenti eseguiti secondo i metodi oggettivo e soggettivo. la voce del prof. Negri è diversa dalla voce dei chiamanti sconosciuti n. 1 e dal n. 3 al n. 8 - soggetti diversi dall'interlocutore del 30 aprile - con alto livello di certezza; la voce del prof. Negri è la stessa voce del chiamante sconosciuto numero 2 - cioè colui che il 30 aprile 1978 telefonò alla famiglia Moro - con alto livello di certezza".
La perizia dialettologica, nella parte relativa alla telefonata in questione, non esprimeva un giudizio netto. Affermava infatti che i fonotipi, all'impressione uditiva, apparivano misti rispetto alla grande partizione tra parlate settentrionali e quelle centromeridionali, presentando delle une la ripetuta assibilazione dell'affricata dentale iniziale di "Zaccagnini" e delle altre gli ipercorrettismi come le sonorizzazioni delle sorde dopo la "n".
Le consulenze di parte convenivano "che le voci di Antonio Negri e dell'ignoto telefonista che chiamò il 30 aprile hanno significativa probabilità di avere origine diversa".
 
Cos'� Archivio900?
�Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realt� � una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere)�... [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Dossier
Finestre sul '900 italiano
Biblioteca
• Emeroteca
• Mediateca
Indice dei nomi
Indice delle sigle
Elenco delle fonti
Notizie dalla storia
• Cronologia '900
Citazioni
• Parole chiave '900
Directory degli articoli
News
Download area
Link
Collabora con noi
Notizie dalla storia
Notizie dalla storia
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0