3. L'eversione di destra e le coperture istituzionali

01. Introduzione

Documento aggiornato al 30/11/2005
Fino alla metà degli anni '70 lo scenario delle organizzazioni dell’estrema destra è dominato da Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale.

Sigle minori in ambito studentesco ed universitario sono comunque riconducibili ad esponenti che si muovono nelle file dell’una o dell’altra organizzazione o ad articolazioni delle stesse che tendono ad essere presenti nelle diverse realtà con sigle autonome (come il F.A.S., Fronte di Azione Studentesca, con cui Ordine Nuovo organizza la sua "penetrazione tra i giovani, poiché la rivoluzione la fanno i giovani... salvo ovviamente le poche eccezioni tra noi rappresentate" o come Caravella e Lotta di Popolo, in cui è forte la presenza di appartenenti ad An).

Negli anni Sessanta, tra l’altro, numerosissime sono le formazioni di estrema destra che furono fondate, spesso in correlazione tra di loro e in rapporti di esternita/internità rispetto allo stesso Msi, partito che ha sempre mantenuto un atteggiamento ambiguo fatto di prese di distanza e repentini riavvicinamento con i gruppi della destra radicale, compresi quelli più dichiaratamente eversivi. Una politica attraverso la quale poter esercitare un controllo ed un’influenza rispetto ad un’area di "inconfessabilità missina", che solo formalmente non poteva essere considerata parte integrante del Msi, mentre lo era con tutti i limti e i distinguo appena accennati.

Tra i gruppi attivi in quegli anni è opportuno segnalare:

1) Movimento tradizionale romano, fondato nel 1963 da dissidenti del Msi;

2) Fronte Nazionale, costituito nel settembre 1968 a Roma dal principe Junio Valerio Borghese che poco dopo avrebbe organizzato il tentativo di colpo di Stato. Il segretario nazionale era Benito Guadagni, un costruttore nato a Carrara e residente a Roma.

3) Fronte Nazionale Europeo – Lega Giovanile, fondato a Milano nel 1967 da oppositori interni del Msi;

4) Costituente Nazionale Rivoluzionaria, fondato nel 1964, nel quale sarebbe confluito in seguito il gruppo Avanguardia Europea;

5) Falange Tricolore, il cui presidente, Giorgio Arcangeli fu arrestato per aver organizzato un attentato contro l’ambasciata dell’Urss a Roma;

6) Nuova Caravella, diretto da Cesare Ferri, nato dopo una scissione da Fuan-Caravella;

7) Circolo dei Selvatici, presieduto dall’ingegner Renato Fioravanti di Roma, composto da dissidenti missini;

8) Giovane Europa, fondato nel 1963 a Ferrara e presieduto da Claudio Orsi. Orsi divenne collaboratore di Franco Freda nelle Edizioni AR e fondatore di un’associazione Italia-Cina, che rientrava nei tentativi di An e On di infiltrare i gruppi di estrema sinistra;

9) Gruppi attivisti di movimento dell’opinione pubblica, fondati da Mario Tedeschi e Giuseppe Bonanni del "Borghese". Il gruppo aveva costituito un fondo denominato "Soccorso tricolore" in difesa degli attivisti di destra che fossero stati arrestati durante scontri di piazza;

10) Partito della ricostruzione nazionale, fondato a Varese nel 1967, che aveva come suo periodico l’Osservatore italiano;

11) Partito Nazionale del Lavoro che editava il periodico "Conquista dello Stato";

12) Unione Nazionale d’Italia, nata da una scissione della Lega Italica;

13) Ordine del Combattentismo Attivo, legato al giornale "Nuovo pensiero militare"

14) Comitato di Difesa Pubblica fondato nel settembre del 1968 a Milano per iniziativa dell’ex deputato missino, Domenico Leccisi.

Tuttavia, come detto, An e On rappresentarono le organizzazioni capaci di coagulare intorno a sé la vocazione eversiva della destra italiana.

Tra le due formazioni, come è stato ampiamente documentato, non vi sono discriminanti ideologiche nette, ma solo una diversità di atteggiamento. I due movimenti occupano spazi politici ben determinati e sono complementari, l’uno (On) privilegiando il momento strategico, costruendo così il discorso teorico della rivoluzione per i tempi lunghi, per le generazioni avvenire, l’altro (An) esaltando nella sua azione il momento tattico e quindi immediato.

Le comuni radici ideologiche, che risalgono alla tradizione storica del fascismo rivoluzionario e della Repubblica Sociale Italiana, si alimentano dell’analisi e della critica che di quelle esperienze viene fatta da Julius Evola. La concezione dello Stato e quella della missione delle avanguardie politiche da lui elaborate costituiscono l’humus di cui si nutrono le posizioni di entrambe le formazioni e che, al di là del processo più volte tentato di vera e propria fusione, hanno determinato nel tempo fenomeni di osmosi tra i militanti dell’una e dell’altra; e che quindi rendono la distinzione innanzi delineata sostanzialmente tendenziale.
 
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