La notte di Sigonella

Edito da Fondazione Craxi, 2001
49 pagine, € 5,00
ISBN 888843039

di Franco Gerardi

Quarta di copertina

Questo saggio ricostruisce le tappe della crisi di Sigonella, nel corso della quale - dopo il dirottamento della nave Achille Lauro in acque egiziane - il Governo italiano e l'amministrazione statunitense entrarono, per così dire, in rotta di collisione.
In quella vicenda, Bettino Craxi confermò di possedere le doti dello Statista "di razza", dimostrando di essere il presidente del Consiglio più indipendente dagli Stati Uniti (dal 1945 in poi…). Alleato, sì, di Washington, ma alla pari, con dignità, nel rispetto della sovranità nazionale italiana.

Per aver difeso l'indipendenza del nostro Paese, Craxi pagò probabilmente un prezzo, anche negli anni di "Tangentopoli", ancora da conoscere.

"Con Sigonella (e ciò che ne seguì) - scrive Ugo Intini ne "La politica globale" - Craxi venne meno a una regola non scritta (o magari scritta in qualche codicillo segreto) dell'Alleanza atlantica. Non consegnando i palestinesi ai marine, affermò la supremazia delle Forze armate italiane su quelle americane sul territorio nazionale anche all'interno di una base Nato. Stabilì l'indipendenza dei servizi di intelligence italiani dalla Cia (un principio che non è mai stato accettato a Washington perché, come le armi atomiche sul nostro territorio, anche i comandi dei servizi segreti hanno sempre avuto una "doppia chiave" e una doppia fedeltà: il che contribuisce forse a spiegare le molte reticenze dei nostri servizi e la perdurante incapacità a risolvere tanti misteri nazionali). Difese l'autonomia della politica estera nazionale nel settore più delicato (il Mediterraneo) e più esposto ai veti di Israele".

"Nel Mediterraneo - si legge nel saggio curato da Franco Gerardi - l'Italia ha solo concreti interessi di pace e concreti interessi economici da difendere. L'Italia è il paese che per la sua posizione geografica, per la sua collocazione politica, per la sua importanza economica è il più esposto alle conseguenze della situazione di guerra in cui vivono il Medio Oriente e di riflesso i paesi del Nord Africa. Trovare delle difese è perciò una necessità e quasi un dovere".

"Un Mediterraneo pacificato, i paesi arabi posti solo di fronte ai problemi del proprio sviluppo, è questa la situazione che contiene le migliori prospettive per l'economia italiana. Purtroppo, con quel che succede nel Medio Oriente, è una prospettiva oggi più lontana di quindici anni fa".
Recensione

Il 7 ottobre del 1985 viene sequestrata da alcuni terroristi arabi la nave da Crociera Achille Lauro. Nel corso del dirottamento i terroristi gettano in mare uccidendolo un cittadino andicappato americano. Alla fine i dirottatori si arrendono. Ottengono un salvacondotto che li condurrà nelle carceri di un paese “amico”. Gli USA non ci stanno, vogliono quegli uomini, a tutti i costi. Nel 1985 in Italia c’è un Presidente del Consiglio dalla politica filo-araba ma amico degli USA. E’ Bettino Craxi, un uomo che non ha mai nascosto di essere diventato Primo Ministro per “comandare”; è lui uno dei protagonisti di questo bel libro di Franco Gerardi, ma non è l’unico. Ad intrecciarsi in queste pagine è la storia, quella con la s maiuscola, vissuta e combattuta nel nostro Mediterraneo dal Cairo a Ciampino, passando ovviamente per Sigonella. Ecco alcuni passi particolarmente significativi:

“…Le preoccupazioni del Presidente del Consiglio trovano piena giustificazione: ad atterrare assieme all’aereo dell’Egypt Air non sono gli F-14 che l’hanno intercettato (e costretto ad atterrare a Sigonella, ndr) ma due C 141, grandi aerei da trasporto militare. Scende dalla scaletta il generale USA Stiner, dai portelloni si buttano giù 50 paracadutisti della “Delta Force” (…). Ma quando il gen. Stiner e le cinquanta “teste di cuoio” del “Seals Team Six” si avvicinano all’aereo bianco e rosso delle linee egiziane, questo è già circondato da soldati italiani. Sono venti carabinieri (quanti se ne trovano nella stazione interna della base) e trenta avieri della Vigilanza Aeronautica Militare, soldati di leva, forse non proprio all’altezza per un ipotetico assalto delle “foche” americane. (…) Stiner dispone i suoi soldati tutto intorno al cerchio degli avieri e carabinieri e si dirige verso Annicchiarico. L’atmosfera è tesa allo spasimo. (…) Stiner conferma l’ordine di catturare i terroristi e dichiara che essendo un militare egli dovrà esercitare tutti i poteri e i doveri che tale qualifica comporta. Gli si obietta che egli ha di fronte altri militari, i quali hanno ordini uguali per l’uso della forza, opposti riguardo agli obiettivi…

Roberto Bortone

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