Il caso Contrada (fra Stato e Cosa Nostra)

Edito da Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ), 1996
264 pagine, € 10,33
ISBN 8872844673

di Felice Cavallaro

Quarta di copertina

Il libro ricostruisce, con dovizia di particolari, l'andamento del processo Contrada, il vice-questore di Palermo condannato in primo grado a 10 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso.
L'autore, giornalista siciliano del Corriere della Sera che da molti anni si occupa di fatti di mafia, è innocentista: ritiene che non vi fossero prove sufficienti per condannare Contrada. Espone la sua tesi con serietà e passione, e non fa discendere da ciò alcuna delegittimazione della procura di Palermo, che ha sostenuto l'accusa in quel processo.
Il libro è interessante proprio per questo: perché dimostra che si può criticare la procura di Palermo senza denigrarla, ci si può preoccupare con giusta passione dei diritti degli imputati senza ritenere che i magistrati siano degli aguzzini, si può non essere d'accordo con i pubblici ministeri in un processo e rimanere grati al lavoro che per nostro conto svolgono al rischio della loro vita.

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