Quarta di copertina

Dal '68 a oggi l'Italia ha dato un contributo importante alla tipologia dei processi rivoluzionari. Una rivoluzione informale è avvenuta, anche se nessuno l'ha fatta o sa di averla fatta. Il vecchio potere non comanda più, il nuovo non comanda ancora, un fragile guscio istituzionale li contiene entrambi e li annulla.
La rivoluzione non è ancora esplosa nelle forme e nei riti tradizionali, forse non ne ha bisogno, forse rifluirà: ma continua l'eslposione delle aspettative, sullo sfondo di una crisi economica che non è più di congiuntura, perchè minaccia di rispingere il paese verso il suo passato pre-industriale. L'Italia sta per essere esplulsa dal torrente centrale dello sviluppo europeo? Qualcosa di simile accadde già dopo il Cinquecento. La controrivoluzione industriale è l'altra faccia della rivoluzione politica strisciante. Nella crisi più grave del dopoguerra ciascuno è sempre più persuaso che avrebbe diritto a un vivere migliore, dunque si ribella, ma ribellandosi rende quel vivere peggiore a sé e agli altri. L'azione del dramma italiano si accelera.