Israele, un nome eterno. Lo Stato d'Israele, il sionismo e lo sterminio degli ebrei d'Europa (1933-2007)
Edito da UTET, 2009
203 pagine, € 18,70
ISBN 9788802081373
di Georges Bensoussan
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Secondo l'opinione comune, avvalorata dalla prossimità cronologica dei due avvenimenti, la nascita dello Stato di Israele nel 1948 è una conseguenza quasi diretta della Shoah. In effetti, un intrinseco legame connette ai nostri giorni la catastrofe ebraica del XX secolo allo Stato di Israele, ma questo legame è di natura politica ed è posteriore al 1948. Come ha percepito il Focolare nazionale la catastrofe che si svolgeva tra il 1933 e il 1945? Come ha poi gestito lo Stato di Israele il ricordo di un avvenimento che a lungo avrebbe commemorato opponendo l'eroismo di coloro che erano insorti nei ghetti alla supposta "viltà" di tutte le altre vittime? Lungi dall'occupare il posto centrale, che ormai gli appartiene nello Stato di Israele, il ricordo della Shoah suscitò per molto tempo un senso di vergogna e di rifiuto. Oggi, in particolare dopo la guerra dei Sei Giorni (1967) e del Kippur (1973), la Shoah, contrariamente al sogno dell'"uomo nuovo" voluto dal sionismo dei padri fondatori, ha un ruolo imprescindibile nella costruzione dell'identità israeliana. È soprattutto attraverso di essa che gli Israeliani sono ridivenuti ebrei, al termine di un processo memoriale che potrebbe contribuire a indebolire la legittimità stessa dello Stato ebraico.
Secondo l'opinione comune, avvalorata dalla prossimità cronologica dei due avvenimenti, la nascita dello Stato di Israele nel 1948 è una conseguenza quasi diretta della Shoah. In effetti, un intrinseco legame connette ai nostri giorni la catastrofe ebraica del XX secolo allo Stato di Israele, ma questo legame è di natura politica ed è posteriore al 1948. Come ha percepito il Focolare nazionale la catastrofe che si svolgeva tra il 1933 e il 1945? Come ha poi gestito lo Stato di Israele il ricordo di un avvenimento che a lungo avrebbe commemorato opponendo l'eroismo di coloro che erano insorti nei ghetti alla supposta "viltà" di tutte le altre vittime? Lungi dall'occupare il posto centrale, che ormai gli appartiene nello Stato di Israele, il ricordo della Shoah suscitò per molto tempo un senso di vergogna e di rifiuto. Oggi, in particolare dopo la guerra dei Sei Giorni (1967) e del Kippur (1973), la Shoah, contrariamente al sogno dell'"uomo nuovo" voluto dal sionismo dei padri fondatori, ha un ruolo imprescindibile nella costruzione dell'identità israeliana. È soprattutto attraverso di essa che gli Israeliani sono ridivenuti ebrei, al termine di un processo memoriale che potrebbe contribuire a indebolire la legittimità stessa dello Stato ebraico.
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