Il caso Battisti. L'emergenza infinita e i fantasmi del passato
Edito da Nda Press, 2004
192 pagine, € 8,00
ISBN 888903503X
di Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Wu Ming
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Il 10 febbraio 2004 la polizia francese arresta Cesare Battisti, scrittore italiano reduce degli "anni di piombo", da tempo esule a Parigi dove ha avuto due figlie. La capitale francese l'ha accolto in base alla celebre "Dottrina Mitterrand", che da vent'anni garantisce diritto d'asilo ai fuggiaschi della lotta armata, purchè rinuncino alla clandestinità e alla violenza politica. Oltre a ciٍ, nel 1991 la magistratura francese, dubbiosa delle circostanze in cui Battisti era stato processato e critica nei confronti delle condanne definitive in contumacia emesse dai tribunali italiani, aveva dichiarato Battisti non estradabile. Stavolta, a chiedere la sua estradizione per delitti avvenuti nel 1979 è il ministro della giustizia Castelli. Il governo di centro-destra francese vorrebbe accontentarlo, ma moltissimi intellettuali si mobilitano a difesa della "Dottrina Mitterrand" e di tradizioni di accoglienza e asilo risalenti almeno alla guerra civile spagnola. Mentre in Francia la protesta ottiene grande visibilità, qui da noi (benché un appello contro l'estradizione raccolga oltre duemila firme di scrittori, registi, deputati e semplici cittadini) si fatica a perforare lo "scudo stellare" del giustizialismo. La società italiana non ha ancora fatto i conti con le conseguenze delle leggi speciali anti-terrorismo, e la classe politica si rifiuta di rileggere gli anni Settanta senza inforcare gli occhiali del vecchio "partito del rigore". Infatti, quando i magistrati francesi mettono in libertà provvisoria Battisti, in Italia tutti i media convergono in un attacco alla personalità dello scrittore, sovente attribuendogli opinioni non sue e azioni che nemmeno i tribunali gli addossarono. Questo libro, curato dalla redazione della rivista Carmilla (www.carmillaonline.com), cerca di esercitare la ragione, sollevare dubbi, far sentire "l'altra campana".
Il 10 febbraio 2004 la polizia francese arresta Cesare Battisti, scrittore italiano reduce degli "anni di piombo", da tempo esule a Parigi dove ha avuto due figlie. La capitale francese l'ha accolto in base alla celebre "Dottrina Mitterrand", che da vent'anni garantisce diritto d'asilo ai fuggiaschi della lotta armata, purchè rinuncino alla clandestinità e alla violenza politica. Oltre a ciٍ, nel 1991 la magistratura francese, dubbiosa delle circostanze in cui Battisti era stato processato e critica nei confronti delle condanne definitive in contumacia emesse dai tribunali italiani, aveva dichiarato Battisti non estradabile. Stavolta, a chiedere la sua estradizione per delitti avvenuti nel 1979 è il ministro della giustizia Castelli. Il governo di centro-destra francese vorrebbe accontentarlo, ma moltissimi intellettuali si mobilitano a difesa della "Dottrina Mitterrand" e di tradizioni di accoglienza e asilo risalenti almeno alla guerra civile spagnola. Mentre in Francia la protesta ottiene grande visibilità, qui da noi (benché un appello contro l'estradizione raccolga oltre duemila firme di scrittori, registi, deputati e semplici cittadini) si fatica a perforare lo "scudo stellare" del giustizialismo. La società italiana non ha ancora fatto i conti con le conseguenze delle leggi speciali anti-terrorismo, e la classe politica si rifiuta di rileggere gli anni Settanta senza inforcare gli occhiali del vecchio "partito del rigore". Infatti, quando i magistrati francesi mettono in libertà provvisoria Battisti, in Italia tutti i media convergono in un attacco alla personalità dello scrittore, sovente attribuendogli opinioni non sue e azioni che nemmeno i tribunali gli addossarono. Questo libro, curato dalla redazione della rivista Carmilla (www.carmillaonline.com), cerca di esercitare la ragione, sollevare dubbi, far sentire "l'altra campana".
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