Da L'Unità del 02/08/2006

Strage di Bologna, Napolitano: «Tremendo fatto criminoso»

Un «tremendo fatto criminoso». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricordato la strage alla stazione di Bologna, in una lettera all'associazione dei parenti delle vittime. L'attentato del 2 agosto 1980 costò la vita a 85 persone e provocò il ferimento di altre 200, «creando sgomento nell'intero paese» e mirando «a scardinare il nostro sistema democratico», scrive ancora il Presidente che si rivolge «commosso ai familiari delle vittime innocenti e al loro anelito di verità».

In mattinata al Parco della Montagnola si sono ritrovati tutti coloro che volevano ricordare la strage, poi l´incontro in Comune con i familiari delle vittime ed il corteo che partito alle 9.15 da piazza del Nettuno, ha raggiunto la stazione sfilando per via Indipendenza e fermandosi poi presso il palco in piazza Medaglie d´Oro. Dal palco Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime, ha letto la lettera del presidente della Repubblica. Anche il presidente del Consiglio Romano Prodi è intervenuto, chiedendo di fare luce sul triste episodio: «Il dovere delle istituzioni è quello di lavorare ogni giorno per il trionfo della verità e della giustizia», scrive in un telegramma letto questa mattina nella sala del Consiglio comunale di palazzo D'Accurzio. «Lo farò e lo faremo - promette il presidente del Consiglio - perché il 2 agosto resti sì impresso nelle nostre menti come la giornata 'per non dimenticare, ma anche come il segno che lo Stato non si arrende di fronte a qualsivoglia tentativo di destabilizzazione, di odio, o di divisione».

Per raggiungere questo obiettivo, il sindaco della città, Sergio Cofferati ritiene che sia «importante arrivare all'approvazione di norme di legge che portino ad un superamento definitivo del segreto di stato nei delitti di strage e terorismo». Il sindaco, che ha parlato dal palco delle celebrazioni per il 26^ anniversario della strage, ammonisce che «la conoscenza di ciò che è stato è decisiva per dare credibilità alle istituzioni e per costruire un futuro diverso per le nuove generazioni». Infine, Cofferati ha confermato davanti ai presenti l'intenzione di modificare il rito di commemorazione del 2 agosto: «Abbiamo affidato il compito di come dare continuità e nuovo impulso al ricordo a persone sagge, affinché l'abitudine non sovrasti mai il valore delle nostre azioni».

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