Da Adnkronos del 11/05/2007
STRAGE BOLOGNA - Cassazione, Ciavardini partecipo' a fase esecutiva della strage
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Luigi Ciavardini, l'ex terrorista nero condannato defintivamente a 30 anni di reclusione per la strage di Bologna, ha preso parte alla "fase propriamente esecutiva" dell'eccidio costato la vita a 85 persone e causando 200 feriti, partecipando dunque attivamente e non in forma di favoreggiamento insieme "al duo Fioravanti-Mambro".
La Seconda sezione penale della Cassazione spiega cosi' il ruolo di primo piano avuto da Ciavardini. Ruolo che lo scorso 11 aprile ha fatto si' che venisse confermata la condanna a 30 anni per la strage avvenuta alla stazione di Bologna il 2 agosto del 1980.
"Proprio la cessione del documento 'Caggiula' nell'imminenza della strage-sottolinea la Suprema Corte- indizio di per se' significativo ma non determinante come prova della partecipazione al reato, che, valutato insieme all'altro dato fornito dalla consapevolezza di cio' che stava per accadere, indica, secondo il motivato parere della Corte di merito, che il Ciavardini abbia fornito un contributo causale alla verificazione dell'impresa criminale perche' elimino', per colui che ne fu il principale artefice, un fattore di ostacolo sia nella fase in cui furono apprestati gli ultimi preparativi dell'attentato terroristico, sia in quella strettamente esecutiva, attentato - sottolineano ancora i giudici della Cassazione- che non tollerava ostacoli di sorta per la sua importanza strategica e per la complessita' della sua predisposizione organizzativa".
La Seconda sezione penale della Cassazione spiega cosi' il ruolo di primo piano avuto da Ciavardini. Ruolo che lo scorso 11 aprile ha fatto si' che venisse confermata la condanna a 30 anni per la strage avvenuta alla stazione di Bologna il 2 agosto del 1980.
"Proprio la cessione del documento 'Caggiula' nell'imminenza della strage-sottolinea la Suprema Corte- indizio di per se' significativo ma non determinante come prova della partecipazione al reato, che, valutato insieme all'altro dato fornito dalla consapevolezza di cio' che stava per accadere, indica, secondo il motivato parere della Corte di merito, che il Ciavardini abbia fornito un contributo causale alla verificazione dell'impresa criminale perche' elimino', per colui che ne fu il principale artefice, un fattore di ostacolo sia nella fase in cui furono apprestati gli ultimi preparativi dell'attentato terroristico, sia in quella strettamente esecutiva, attentato - sottolineano ancora i giudici della Cassazione- che non tollerava ostacoli di sorta per la sua importanza strategica e per la complessita' della sua predisposizione organizzativa".
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