Non intende rassegnare le dimissioni sir Ian Blair, direttore di Scotland Yard, bersaglio princoipale delle polemiche seguite alla tragica fine di Jean Charles de Menezes: l'elettricista brasiliano immigrato in Gran Bretagna il quale fini' ucciso da agenti dell'anti-terrorismo che, nel clima di estrema tensione creatosi a Londra dopo le stragi del 7 luglio e i falliti attentati di due settimane piu' tardi, lo ritennero per sbaglio un potenziale kamikaze e lo crivellarono frettolosamente di proiettili. Blair lo ha ribadito ancora ieri. La ridda di accuse sulla discussa linea del pugno di ferro a tutti i costi varata in nome della sicurezza, con l'ordine di sparare per uccidere nel caso anche soltanto sorga il sospetto di un imminente attacco suicida, sembra pero' averne indotto i responsabili a rivedere l'intera questione. E' quanto ammette in un'intervista rilasciata al quotidiano 'The Independent' il diretto superiore di Blair, Len Duvall, capo della Mpa, l'Autorita' della Polizia Metropolitana che sovrintende alle operazioni di ordine pubblico nella capitale britannica. "Riconosco che da parte dell'opinione pubblica c'e' una crescente pressione affinche' si apra un'inchiesta", afferma Duvall. "Io rispetto a una piu' approfondita revisione della nostra politica non ho alcuna obiezione da opporre. Se un maggiore controllo sul nostro operato puo' rassicurare la popolazione, allora non puo' che essere un bene. La Mpa ne terra' conto, e la stessa Polizia Metropolitana (denominazione ufficiale di Scotland Yard; ndr) sta conducendo un riesame per suo conto. In definitiva, pero'", puntualizza ancora Duvall, "spetta al governo disporre una pubblica indagine".