Da mondoacolori.org del 07/02/2006
Caso Alpi - Il comunicato del Presidente della Commissione d'Inchiesta
Le conclusioni di Taormina sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
«Nulla mai hanno saputo e in Somalia... passarono una settimana di vacanza conclusasi tragicamente»
due giornalisti si recarono in Somalia per seguire la partenza del contingente italiano, passarono invece una settimana di vacanze conclusasi tragicamente.
(Carlo Taormina)
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Devo denunziare all’opinione pubblica che la conferenza dei capigruppo della Camera dei Deputati, per l’ostruzionistico intervento di Luciano Violante si è opposta alla proroga del termine scadente il 28 febbraio, per il deposito della relazione sui risultati di due anni di lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sulla uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
L’assurda posizione di Violante che mette il bastone fra le ruote di una Commissione alla quale è stato attribuito il dovere di fare chiarezza sull’attentato del 20 marzo 1994, fa seguito alle molteplici operazioni altamente ostruzionistiche, giunte fino all’inverosimile, che alcuni parlamentari e commissari hanno posto in essere da tempo per bloccare attività di approfondimento investigativo di capitale importanza e per impedire che la relazione finale potesse essere la migliore possibile.
La ragione di questo ostruzionismo che denunzio alla opinione pubblica e che ha nell’atteggiamento di Violante l’ultimo passaggio di una evidente regia, sta nel fatto che i lavori della Commissione hanno smascherato dodici anni di depistaggio dalla verità messi in atto dalla stampa di sinistra in collusione con pezzi deviati ed altamente illegali annidati nelle istituzioni ed al servizio della stampa del regime comunista.
L’opinione pubblica deve sapere che questa sinistra fino all’ultimo e pur di non essere sputtanata mette in atto vergognose iniziative per delegittimare un organismo parlamentare ormai in possesso della verità.
Questa verità, peraltro, sarà consegnata ai cittadini che devono sapere fin da ora che mai nessuno ha inteso uccidere i due giornalisti, vittime di una manica di banditi senza che i banditi stessi sapessero di chi si trattasse ed agendo unicamente in un contesto di ritorsione criminale.
La gente deve, inoltre, sapere che Ilaria Alpi e Miran Hrovatin non erano depositari di alcun segreto nelle materie che un giornalismo d’accatto per dodici anni ha invece tentato di propinare. E’ falso che i due giornalisti fossero a conoscenza di cose inenarrabili nei campi della cooperazione, del traffico di armi, del trasporto di rifiuti.
I due giornalisti nulla mai hanno saputo e in Somalia, dove si recarono per seguire la partenza del contingente italiano, passarono invece una settimana di vacanze conclusasi tragicamente senza ragioni che non fossero quelle di un atto delinquenziale comune.
L’assurda posizione di Violante che mette il bastone fra le ruote di una Commissione alla quale è stato attribuito il dovere di fare chiarezza sull’attentato del 20 marzo 1994, fa seguito alle molteplici operazioni altamente ostruzionistiche, giunte fino all’inverosimile, che alcuni parlamentari e commissari hanno posto in essere da tempo per bloccare attività di approfondimento investigativo di capitale importanza e per impedire che la relazione finale potesse essere la migliore possibile.
La ragione di questo ostruzionismo che denunzio alla opinione pubblica e che ha nell’atteggiamento di Violante l’ultimo passaggio di una evidente regia, sta nel fatto che i lavori della Commissione hanno smascherato dodici anni di depistaggio dalla verità messi in atto dalla stampa di sinistra in collusione con pezzi deviati ed altamente illegali annidati nelle istituzioni ed al servizio della stampa del regime comunista.
L’opinione pubblica deve sapere che questa sinistra fino all’ultimo e pur di non essere sputtanata mette in atto vergognose iniziative per delegittimare un organismo parlamentare ormai in possesso della verità.
Questa verità, peraltro, sarà consegnata ai cittadini che devono sapere fin da ora che mai nessuno ha inteso uccidere i due giornalisti, vittime di una manica di banditi senza che i banditi stessi sapessero di chi si trattasse ed agendo unicamente in un contesto di ritorsione criminale.
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