Da RaiNews24 del 18/04/2006
Chernobyl. La centrale per Greenpeace uccide ancora
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Secondo un rapporto di Greenpeace, realizzato con il contributo di 52 scienziati da tutto il mondo, "le valutazioni ufficiali dell'impatto sulla salute della catastrofe sono state largamente sottostimate dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea)".
"Sebbene permangano grandi incertezze sulle conseguenze globali di Cernobyl - riferisce Greenpeace - l'Accademia delle Scienze russa stima che i tumori attribuibili a Cernobyl in Bielorussia siano circa 270 mila, di cui 93 mila fatali".
Mentre, rileva ancora il rapporto "sulla base dei dati demografici, negli ultimi 15 anni circa 60 mila casi di morte in piu' si sono registrati in Russia e che le stime della mortalita' totale in Bielorussia e Ucraina possono raggiungere
altri 140 mila casi". Nel complesso quindi "si tratta di un aumento di tumori mortali fino a 200 mila casi, registrati tra il 1990 e il 2004".
Valutazioni, queste, "che contrastano con quelle del Forum Cernobyl dell'Aiea che prevede appena quattromila morti attribuibili all'incidente', sottolinea Greenpeace. La pubblicazione del rapporto di Greenpeace cade nel 20/o
anniversario della catastrofe di Cernobyl, il 26 aprile
"Sebbene permangano grandi incertezze sulle conseguenze globali di Cernobyl - riferisce Greenpeace - l'Accademia delle Scienze russa stima che i tumori attribuibili a Cernobyl in Bielorussia siano circa 270 mila, di cui 93 mila fatali".
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