Leamon Hunt
Diplomatico − Stati Uniti
1984, 15 febbraio. Le Br romane uccidono il diplomatico americano Leamon Hunt. Con questo assassinio si ripropongono i contenuti antimperialisti già presenti nel sequestro Dozier e nella rivendicazione di Seghetti. Hunt, un ex ambasciatore, abita a Roma dall'anno precedente ed è responsabile della forza multinazionale del Sinai, che è composta da 3.500 militari e civili di dieci nazioni incaricati di controllare il territorio che divide l'Egitto da Israele.
Viaggia con auto blindata e guardia del corpo e sta per rientrare a casa quando una 128 blu gli taglia la strada, scende un gruppo di terroristi che sfonda la blindatura a colpi di mitra, risparmia l'autista e uccide il diplomatico. "Qui il Partito comunista combattente - suona il successivo comunicato -. Dobbiamo rivendicare l'attentato al generale Hunt, garante degli accordi di Camp David. Via le forze imperialiste dal Libano. Fuori l'Italia dalla Nato. No ai missili a Comiso".
Viaggia con auto blindata e guardia del corpo e sta per rientrare a casa quando una 128 blu gli taglia la strada, scende un gruppo di terroristi che sfonda la blindatura a colpi di mitra, risparmia l'autista e uccide il diplomatico. "Qui il Partito comunista combattente - suona il successivo comunicato -. Dobbiamo rivendicare l'attentato al generale Hunt, garante degli accordi di Camp David. Via le forze imperialiste dal Libano. Fuori l'Italia dalla Nato. No ai missili a Comiso".