Filippo Alberghina
Agente di Pubblica Sicurezza − Italia
Filippo Alberghina aveva ventinove anni quando decise di porre fine alla sua vita. Maturò questa tragica decisione dopo aver contribuito a raccogliere i resti umani dell'ennesimo massacro fascista ad un treno nella galleria vicino a San Benedetto Val di Sambro in cui persero la vita 15 persone. In una lettera d'addio al padre e alle sorelle, definiva l'Italia una "società maledetta" e rifiutava di "continuare a vivere in questo mondo assurdo". Il suo suicidio divenne subito il simbolo di quanto in Italia a causa del terrorismo i tempi fossero nuovamente cupi.