DP
Divisione Pastrengo − Italia
(...) La divisione Carabinieri "Pastrengo" di Milano, in ordine alla quale il tenente colonnello Bozzo, che in essa ha prestato servizio, ha testimoniato sulla "presenza di un vero e proprio gruppo di potere al di fuori della gerarchia... che aveva una matrice comune nella provenienza di servizio dalla Toscana".
Il gruppo comprendeva il generale Palumbo, comandante della divisione, il maggiore Antonio Calabrese e il generale Franco Picchiotti, la cui presenza ai vertici dell'Arma ne contraddistinse il "periodo di maggior splendore". Succeduto al Palumbo, il generale Palombi, estraneo al gruppo citato, la gestione di questi venne contrastata con il trasferimento a Milano di due ufficiali, il tenente colonnello Panella ed il tenente colonnello Mazzei, che risultano iscritti alla Loggia P2, e con il distacco (un'iniziativa dello Stato Maggiore dell'Arma) del Servizio speciale anticrimine, che si era segnalato per i brillanti risultati ottenuti specie nella lotta al terrorismo, dal comando di divisione alla legione di Milano e quindi alle dipendenze del Mazzei e del Penella.
Il Mazzei ebbe in seguito a subire procedimento disciplinare per la protezione offerta al professore Piero Del Giudice, imputato di reati connessi con fatti di terrorismo; prima della chiusura di tale procedimento il Mazzei diede le dimissioni dall'Arma, assumendo presso il Banco Ambrosiano un incarico per lui appositamente creato e che al suo decesso non venne ulteriormente ripristinato.
La situazione sommariamente delineata si presta a due osservazioni: la prima è relativa al riscontro che essa trova nell'appartenenza di tutti i nominativi del gruppo citato alla Loggia P2, e in particolare alla circostanza che tre di essi (Picchiotti, Palumbo, Calabrese) sono altresì presenti alla riunione in Villa Wanda del 1973.
La seconda concerne il rilievo strategico e politico che il comando della divisione "Pastrengo" venne ad assumere nella seconda metà degli anni Settanta nella lotta contro il terrorismo, che faceva di quell'incarico un punto nevralgico sia per l'importanza della piazza di Milano, sia perché la divisione ha competenza territoriale estesa a tutta l'Italia settentrionale.
Il generale Dalla Chiesa ha deposto in proposito, denunciando l'impressione ricevuta, durante il suo comando alla brigata di Torino, di una scarsa collaborazione da parte degli elementi della divisione di Milano.
(Fonte: COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SULLA LOGGIA MASSONICA P2)
Il gruppo comprendeva il generale Palumbo, comandante della divisione, il maggiore Antonio Calabrese e il generale Franco Picchiotti, la cui presenza ai vertici dell'Arma ne contraddistinse il "periodo di maggior splendore". Succeduto al Palumbo, il generale Palombi, estraneo al gruppo citato, la gestione di questi venne contrastata con il trasferimento a Milano di due ufficiali, il tenente colonnello Panella ed il tenente colonnello Mazzei, che risultano iscritti alla Loggia P2, e con il distacco (un'iniziativa dello Stato Maggiore dell'Arma) del Servizio speciale anticrimine, che si era segnalato per i brillanti risultati ottenuti specie nella lotta al terrorismo, dal comando di divisione alla legione di Milano e quindi alle dipendenze del Mazzei e del Penella.
Il Mazzei ebbe in seguito a subire procedimento disciplinare per la protezione offerta al professore Piero Del Giudice, imputato di reati connessi con fatti di terrorismo; prima della chiusura di tale procedimento il Mazzei diede le dimissioni dall'Arma, assumendo presso il Banco Ambrosiano un incarico per lui appositamente creato e che al suo decesso non venne ulteriormente ripristinato.
La situazione sommariamente delineata si presta a due osservazioni: la prima è relativa al riscontro che essa trova nell'appartenenza di tutti i nominativi del gruppo citato alla Loggia P2, e in particolare alla circostanza che tre di essi (Picchiotti, Palumbo, Calabrese) sono altresì presenti alla riunione in Villa Wanda del 1973.
La seconda concerne il rilievo strategico e politico che il comando della divisione "Pastrengo" venne ad assumere nella seconda metà degli anni Settanta nella lotta contro il terrorismo, che faceva di quell'incarico un punto nevralgico sia per l'importanza della piazza di Milano, sia perché la divisione ha competenza territoriale estesa a tutta l'Italia settentrionale.
Il generale Dalla Chiesa ha deposto in proposito, denunciando l'impressione ricevuta, durante il suo comando alla brigata di Torino, di una scarsa collaborazione da parte degli elementi della divisione di Milano.
(Fonte: COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SULLA LOGGIA MASSONICA P2)