AK
Armia Krajowa - Esercito Nazionale − Polonia
Fino dal settembre 1939 elementi dell’esercito scelgono di non espatriare e costituiscono gruppi di combattimento clandestini, con il nome di SZP, Sluzba Zwyciestwu Polski, "Servizio per la Vittoria della Polonia", ai quali si affianca, per iniziativa del governo in esilio di Londra, lo ZWZ, Zwiazek Walki Zbrojnej, "Organizzazione della Lotta Armata". Nel gennaio del 1942 dalle due organizzazioni e dalle formazioni armate clandestine dei partiti nasce l’AK, Armia Krajowa, "Esercito Interno o Nazionale", sotto il comando del generale di carriera Stefan Rowecki (1885-1944), detto nella clandestinità "Grot", "Freccia". I comunisti creano invece la GL, Gwardia Ludowa, "Guardia Popolare", dal luglio del 1943 denominata AL, Armia Ludowa, "Esercito Popolare". Nominalmente apolitica, l’AK rifletteva però gli orientamenti nazionalisti e anticomunisti dei suoi membri, che tendevano ad accentuarsi con il crescere della minaccia comunista. Organizzati in nuclei di cinque membri — che non conoscono i componenti degli altri nuclei per limitare i rischi in caso di arresto —, i soldati dell’ombra, fra i quali spicca l’elemento femminile, si espongono a pericoli gravissimi. I tedeschi li considerano "banditi", operanti all’interno non di un paese occupato ma di un territorio considerato una colonia, e gli organi di sicurezza nazionalsocialisti esercitano nei loro confronti una massiccia e indiscriminata azione repressiva, che, nonostante il terrore, non riesce a incrinare la solidarietà popolare. Nella clandestinità sorgono reti d’informazione e di propaganda — si conteranno fino a trecento organi di stampa —, piccole fabbriche di armi, scuole civili e militari, un parlamento clandestino, tribunali.