Il termitaio. I signori degli appalti che governano l'Italia
Edito da Rizzoli, 2009
195 pagine, € 15,30
ISBN 9788817033008
di Alberto Statera
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Quarta di copertinaI politici mi saltavano addosso come cavallette, volevano soldi, io sono una vittima, non un complice" raccontava Alfredo Romeo ai magistrati di Mani Pulite. Oggi le cose sono molto cambiate e le vittime della politica sono diventate i complici: l'imprenditore campano è al centro della bufera che ha riaperto la questione morale nel Pd, mentre le sue società gestiscono - fra le altre cose - il patrimonio immobiliare di città come Napoli, Roma, Milano e Venezia. Forte di una presenza capillare sul territorio, nel corso degli anni Romeo si è infiltrato nel corpo sfinito della politica post-Tangentopoli, partendo dalle sue città per conquistare il cuore di un potere statale orfano dei partiti. Oggi che "federalismo" è diventato il nuovo mantra, conviene guardare alla periferia per misurare l'estensione del degrado italiano. Le storie di maggiore interesse nascono in provincia: è lì che, se si ha voglia di indagare, appare in tutta la sua evidenza, a destra come a sinistra, la questione immorale, l'essenza di un Paese alla deriva. È lì che domina un'altra casta, che viene ancor prima della politica e che anzi manipola e corrompe a piacimento i politici. E la nuova razza predona, i Signori degli appalti che delle aste e dei concorsi truccati hanno fatto una scienza, e che le mani sulle città le hanno messe da un pezzo e non intendono toglierle. È un intreccio di cemento finanza e banche, burocrazie complici, massonerie, consorterie, comitati d'affari.
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