Da La Repubblica del 24/01/1997

Un'amara sentenza

LA SENTENZA della Cassazione sul delitto Calabresi contro Adriano Sofri e altri dirigenti di Lotta continua sa di amaro anche per coloro che non hanno mai avuto simpatia per il piùarrogante e presuntuoso dei nostri movimenti estremistici.
Venticinque più ventidue, venticinque anni dal delitto più i ventidue che gli imputati dovrebbero ancora scontare. E di mezzo sei processi, ora di condanna ora di assoluzione, una giustizia incerta per un delitto politico di per séindecifrabile o sfuggente alle pretese certezze del codice penale. Dopo venticinque anni gli imputati di ieri non ci sono più.

di Giorgio Boatti

CI SONO per il codice penale e per gli obblighi della legge, ma sono persone completamente diverse da quelle che un quarto di secolo fa guidavano - o erano guidati - un movimento giovanile anarco-dannunziano piùche marxista.
Per la legge l'imputato Adriano Sofri èuno che deve scontare ventidue anni di prigione, ma per noi suoi concittadini èanche il personaggio dei diritti umani, della lotta contro il genocidio balcanico, che entra nel dramma ceceno, che salva delle persone.
Legge formale, legge inquisitoria, legge feroce sono incompatibili con il Sofri che abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni? Per i giudici della Cassazione evidentemente s&igrave, per chi insiste a sentire da uomo, a giudicare da uomo evidentemente no. Il nuovo codice ha abolito l' assoluzione per insufficienza di prove e del resto la Cassazione non era chiamata a giudicare nel merito. Ma una delle ragioni per cui questa sentenza ci èamara e disumana èproprio il fatto che di rado una condanna fu decisa in tale assenza di prove. Certo Marino! L'accusatore la cui coscienza si risveglia dopo diciotto anni! Dicono i giudici dell'ultima condanna: perchéMarino avrebbe dovuto mentire? Forse avrebbero dovuto chiedersi: perchéha mentito? Non èqui il caso di ricordare tutte le imprecisioni e le menzogne del teste Marino elencate da Carlo Ginzburg nel suo libro sul processo Sofri. Ne basta una, a nostro avviso decisiva. Per chi abita a Milano, per chi conosce Milano. Marino dice che, compiuto il delitto, gli attentatori fuggirono da via Cherubini per via Giotto verso piazza Wagner. Scambiare piazza Wagner per un'altra piazza milanese èper chi conosce Milano impossibile, piazza Wagner con i suoi palazzi a cupola, il teatro, l'incrocio a stella dei tram èinconfondibile. Ma gli attentatori, come riferito dai testimoni oculari, presero via Cherubini in direzione opposta a piazza Wagner, tanto èvero che svoltarono in via Rasori e lasciarono l'auto rubata in via Ariosto angolo Alberto da Giussano.
I giudici dissero che Marino si era sbagliato perchégli avevano presentato una carta di Milano rovesciata! Il racconto che Marino fa del comizio pisano in cui Sofri e Pietrostefani gli avrebbero ordinato l'omicidio Calabresi, a parte le imprecisioni, le contraddizioni, le assurditàpone un altro problema centrale di questo processo, che presume di essere penale ma che in realtàcome gran parte dei processi &quotsociali"èanche un processo politico. So che su questo i giudici, anche quelli di Mani pulite, difendono la apoliticitàdell'azione penale, affermano che il processo penale ècostruito su fatti precisi e definiti contro persone in carne e ossa con tanto di nome e di generalit&agrave.
Ma chi conosce la storia sa benissimo che la giustizia come funzione e corporazione non ha mai potuto astrarsi dalla politica. Ora nel processo Sofri c'èstata da parte dei giudici una presunzione inquisitoria che non convince. Sulla base di confessioni e di testimonianze incerte questi giudici hanno preteso di ricostruire esattamente quello che avvenne in quel bugno ronzante di api un po' ebbre che era Lotta continua, che cosa disse e che cosa non disse Sofri in quel pomeriggio pisano in cui per alcuni pioveva a dirotto e per altri non cadeva una goccia. Se diede un ordine preciso o fece un gesto, o socchiuse un occhio o diede un colpo di tosse perchéMarino capisse.
La famiglia Calabresi dice che questa sentenza chiude venticinque anni di frustrazione e di incertezze: per la legge i colpevoli hanno un nome. Ma credo che la vedova Calabresi e il figlio, persone civili, sentano anche loro l'amaro di questa giustizia incerta e tardiva. Nella parte politica di questo processo ha certamente avuto il suo peso l'antipatia per Lotta continua, questo gruppo snobistico-selvaggio che giura sempre, subito, con sdegno e disprezzo, l'innocenza di uno dei suoi e di tutti. E Adriano Sofri èsempre stato il primo della classe lottacontinuista. Ma sono passati molti anni e in questi anni l'antipatia di Adriano Sofri è diventata un' altra cosa, èdiventato il modo di essere di un antitaliano pronto a pagare il suo rifiuto dei difetti italiani anche a costo della impopolarità. In questi anni Adriano Sofri ci è parso sempre più diverso dagli italiani arrivisti e ruffiani, sempre più pronto a pagare di persona.
Quando nei titoli si legge che per la Cassazione la condanna è "definitiva"si ha un sentimento di incredulità e di sgomento. In morte del commissario Calabresi i giovani "rivoluzionari" intellettuali di Lotta continua non trovarono, è vero, parole civili, umane. Ma l'epilogo "definitivo"di questa vicenda penale-politica è sproporzionato, senza motivazioni certe, con l' odor di zolfo della giustizia inquisitoria.

Altri articoli in archivio


Tra le carte dei giudici milanesi anche la testimonianza di un ex brigatista che accusa il capo romano delle Br
"Calabresi fu ucciso da Valerio Morucci"
di AA.VV. su La Repubblica del 28/11/2005
Una lettera del premio Nobel a "Repubblica": E' stata annullata la volontà dei giudici popolari"
L'orrendo papocchio del caso Sofri
di Dario Fo su La Repubblica del 06/04/2000

Documenti


Ovidio Bompressi, la sua vicenda
Fonte: Corriere della Sera
17 maggio 1972 - Una cronologia degli eventi
L'omicidio del commissario Calabresi
Fonte: Misteri D'Italia
17 Maggio 1973
La strage della Questura di Milano
Dalla relazione della Commissione Parlamentare sul Terrorismo.

Download


è necessario essere utenti registrati
è necessario essere utenti registrati
è necessario essere utenti registrati
è necessario essere utenti registrati
è necessario essere utenti registrati

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Domani a Milano la targa per il commissario morto nel 1972. "Solo dopo 35 anni una targa gli restituisce la dignità"
Gemma Calabresi: "Solo ora torno dove uccisero Luigi"
di Dario Cresto-Dina su La Repubblica del 16/05/2007
In libreria dall'8 maggio "Spingendo la notte più in là" scritto dal figlio del commissario ucciso nel '72.
Il giorno che uccisero Calabresi, mio padre. Quell'agguato alla Cinquecento blu
Pubblichiamo alcuni stralci del romanzo: "Di quel 17 maggio mi resta un ricordo netto, preciso"
di Mario Calabresi su La Repubblica del 04/05/2007
Strage di piazza Fontana, l'ex magistrato che scrisse la sentenza sulla morte dell'anarchico e la proposta di «Liberazione»
«Un francobollo in ricordo di Pinelli? Sì, ma non si uccida ancora Calabresi»
Il senatore D'Ambrosio: da pazzi ripetere la tesi dell'omicidio
di Dino Martirano su Corriere della Sera del 18/12/2006

News in archivio

L'ex leader di Lotta Continua stava beneficiando del differimento della pena. Il provvedimento è stato adottato dal giudice per la persistenza di rischi per la salute
Il tribunale di sorveglianza di Firenze concede a Sofri la detenzione domiciliare
su La Repubblica del 02/07/2007
Il silenzio della vedova del commissario e dei figli, nessuno li ha avvisati del provvedimento per Bompressi
La famiglia Calabresi non avvertita della grazia
su La Repubblica del 01/06/2006
Grazia: Sofri, nessun commento
Su Bompressi e sul suo caso dopo le parole di Mastella
su Ansa del 01/06/2006
 
Cos'� Archivio900?
�Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realt� � una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere)�... [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Dossier
Finestre sul '900 italiano
Biblioteca
• Emeroteca
• Mediateca
Indice dei nomi
Indice delle sigle
Elenco delle fonti
Notizie dalla storia
• Cronologia '900
Citazioni
• Parole chiave '900
Directory degli articoli
News
Download area
Link
Collabora con noi
Notizie dalla storia
Notizie dalla storia
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0