LONDRA - L'ombra del ricatto dietro la morte di Aleksandr Litvinenko. L'ex agente segreto del Kgb avvelenato da una dose letale di Polonio a Londra, sarebbe stato ucciso perché ricattava suoi ex colleghi e membri dell'establishment russo corrotti. Questa è la tesi avanzato oggi da alcuni quotidiani britannici, un'ipotesi suffragata dalle rivelazioni fatte alla stampa da un'accademica russa, Julia Svetlichnaya, che afferma di essere stata invitata dallo stesso Litvinenko, che le avrebbe rivelato di avere bisogno di denaro, a diventare suo socio.

Julia Svetlichnaya stando a quanto scrivono oggi, fra gli altri, 'The Observer' e 'The Independent', avrebbe ricevuto negli ultimi tempi oltre 100 email dal suo connazionale ex 007, nelle quali questi le avrebbe rivelato di essere in possesso di documenti segreti dell'Fsb (la sigla che contraddistingue i servizi segreti della Russia putiniana, eredi del Kgb).

Secondo quanto scrive il domenicale 'Observer' agenti di Scotland Yard hanno anche sentito negli Stati Uniti, dove si nasconde, un altro ex agente del Kgb, Iuri Shvets, indicato come un contatto dei Mario Scaramella, il consulente della Commissione Mitrokhin che incontrò Litvinenko nel sushi bar londinese ed è ora in ospedale per contaminazione da polonio.

Secondo Shvets, continua l'Observer, Litvinenko era in possesso di "informazioni vitali". Un collaboratore di quest'ultimo, dice il quotidiano britannico di area laburista, sostiene che Litvinenko gli avrebbe rivelato, alcune settimane prima di essere avvelenato, di essere in possesso di un dossier con rivelazioni 'devastanti' su presunti rapporti fra il Cremlino e l'affare Yukos, la compagnia petrolifera fondata dall'oligarca dissidente Mikhail Kodorkovsy, in carcere in Russia per evasione fiscale.

L"Observer' pubblica infine una foto di Litvinenko mentre brandisce una spada in stile 'samurai' con in testa una bustina da militare scozzese e la 'Union Jack', la bandiera britannica, sullo sfondo. La foto, dice l'Observer', è stata fornita da Julia Svetlichnaya insieme ad un'altra che ritrarrebbe Litvinenko accanto alla giornalista sua connazionale Anna Politkovskaya, che indagava sugli abusi del regime filo-russo in cecenia, assassinata di recente in casa sua.