Politica e rivoluzione

Edito da Giuseppe Mai Editore, 1983
250 pagine

di Andrea Coi, Prospero Gallinari, Francesco Piccioni, Bruno Seghetti

Recensione

uesto è un libro diverso rispetto agli altri presenti in questa sezione del sito; non si tratta infatti di memorie, di ricostruzioni storiche, di testimonianze, di inchieste e quant’altro. Politica e Rivoluzione è un vero e proprio testo di teoria rivoluzionaria, un documento redatto da quattro militanti delle Brigate rosse, il quinto di una serie di scritti allegati agli atti del processo alla colonna torinese delle Br svoltosi nella primavera-estate del 1983.

Politica e Rivoluzione si colloca tutto intero all’interno del dibattito in corso all’epoca tra le varie componenti dei prigionieri politici rinchiusi nelle patrie galere e impegnati a elaborare una imponente mole di materiale documentale contente le differenti considerazioni e le diverse prospettive da dare al proseguimento della lotta armata, all’indomani della sconfitta subito con l’operazione Dozier e la proclamazione della “ritirata strategica”. In particolare, questo documento è la risposta polemica a un altro scritto, Gocce di sole nella città degli specchi, redatto da due nomi illustri della storia brigatista, Renato Curcio e Alberto Franceschini, che – dopo la loro adesione al Partito Guerriglia di Giovanni Senzani – esponevano le loro tesi sul proseguimento dell’esperienza rivoluzionaria, sempre in linea con l’approccio movimentista a cui si era ispirata tutta l’azione del Partito Guerriglia. Ed è proprio contro questo approccio che si scaglia Politica e Rivoluzione che, a detta dei suoi estensori, vuole per prima cosa attaccare e sconfiggere le posizioni politiche e le tesi teoriche idealistiche che bombardano il movimento rivoluzionario e contribuire, allo stesso tempo, alla ricostruzione dell’impianto teorico-politico rivoluzionario, recuperando e attualizzando il patrimonio del marxismo-leninismo.

È già necessaria una precisazione: chi deciderà di addentrarsi nella lettura di questo testo sappia che si imbarcherà in una avventura non da poco, che richiede il possesso di requisiti di conoscenza basilari in merito sia al vocabolario brigatese-italiano/italiano-brigatese, sia alle questioni e alle problematiche dibattute all’epoca tra le differenti correnti rivoluzionarie. In caso contrario, ci si capirà poco o niente.

La questione fondamentale è: chi può rivendicare a sé e solo a sé la fedeltà più assoluta ai dettami del marxismo-leninismo? Chi, in virtù di questa rivendicazione, può impossessarsi a diritto del patrimonio rivoluzionario e dell’esperienza lottarmatista delle Br come fin qui si è svolto lungo più di un decennio di storia? Chi, oggi come oggi, nell’attuale congiuntura politica e sociale, può a ragione gettare le basi di un rilancio della lotta armata? Su quale terreno, su quali basi, con quali prospettive? Queste le domande di fondo: ad esse, ovviamente, ciascuna corrente fornisce le proprie risposte, in un intrecciarsi aggrovigliato di accuse reciproche di idealismo, soggettivismo, deviazionismo.

Ripetiamolo: non è facile, per chi non ha dimestichezza con l’argomento, governare il timone di queste infinite polemiche. È per questo motivo che consigliamo prima una profonda immersione nei testi che ricostruiscono dall’esterno il dibattito in corso, specificandone gli attori in gioco, le fazioni di appartenenza, le differenze che le distinguono, gli oggetti del contendere. Solo a quel punto sarà utile affrontare i testi originali, partendo magari da quell’Ape e il comunista che inaugura la discussione interna alle Br.

Ma Politica e Rivoluzione non è neppure una semplice risposta a tesi e impostazioni considerate sbagliate e offensive per il movimento rivoluzionario: è, al tempo stesso, un vero e proprio trattato di politica rivoluzionaria che, attraverso la critica alle impostazioni considerate deviazioniste, cerca di ricostruire una politica rivoluzionaria attraverso la ri-proposizione e la ri-attualizzazione dell’impianto marxista-leninista più dogmatico e fedele alle origini della storia del partito armato.

Da leggere, tenendo ben presente le avvertenze…

(Fonte: BrigateRosse.org)

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