Aldo Moro
Politico − Italia

Nel 1941 ottiene l'incarico di Filosofia del diritto e di Politica coloniale presso l'Università di Bari. A guerra finita,: Moro sposa Eleonora Chiavarelli, con la quale avrà quattro figli, diventa Presidente del Movimento Laureati dell'Azione Cattolica, e viene nominato direttore della rivista "Studium".
1946: è l'anno dell'Assemblea Costituente. Aldo Moro ne è eletto membro. Fa parte della Commissione dei "75" incaricata di redigere il testo costituzionale ed è relatore per la parte riguardante "i diritti dell'uomo e del cittadino". E' anche vicepresidente del gruppo Dc all'Assemblea. Due anni dopo, nelle elezioni del 18 aprile, viene eletto deputato al Parlamento nella circoscrizione Bari-Foggia. Nel 1953 viene rieletto al Parlamento e diventa Presidente del gruppo parlamentare Dc alla Camera dei Deputati e nel '55 diventa ministro di Grazia e Giustizia nel primo governo Segni. Vari incarichi di governo, tra cui il Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1959, il VII Congresso della Dc si svolge a Firenze. Gli viene affidata la Segreteria del Partito, incarico riconfermatogli anche dal successivo Congresso che si svolse a Napoli nel 1962 e che manterrà fino al gennaio del 1964. Rieletto alla Camera nel '63, è chiamato a costituire il primo governo organico di centro-sinistra, rimanendo continuamente in carica come Presidente del Consiglio fino al giugno del 1968, alla guida di tre successivi ministeri di coalizione con il Partito socialista. Dal 1970 al 1974, assume, anche se con qualche intervallo, l'incarico di ministro degli Esteri (dal 1970 al giugno 1972 nel II e III ministero Rumor; dal luglio 1973 al maggio 1974 nel IV e V ministero Rumor).
Nell'ottobre del '74 Moro ritorna alla presidenza del Consiglio formando il suo IV ministero che dura sino al gennaio 1976 (si tratta di un governo bicolore con il PRI), anno in cui presiede il suo quinto ministero che ha però vita breve: febbraio 1976-aprile 1976 (in questo caso, è un governo monocolore democristiano). Nel luglio del 1976 viene eletto Presidente del Consiglio nazionale della Dc, mentre sale alla Segreteria Benigno Zaccagnini. L'accordo raggiunto con Andreotti consiste nel fare di Zio Giulio il Presidente del Consiglio di un governo d'unità nazionale. Moro, però, non fa in tempo a realizzare l'accordo.
Il 16 marzo 1978 Aldo Moro viene rapito dalle Brigate Rosse (gli uomini della sua scorta, impotenti di fronte al commando terroristico, sono assassinati). L'uomo delle "convergenze parallele") viene rapito mentre si stava recando in Parlamento per partecipare al dibattito sulla fiducia del nuovo governo Andreotti costituito con l'appoggio e l'ingresso del PCI nella maggioranza programmatica e parlamentare. Il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, lo statista veniva ucciso dalle Brigate Rosse. Il suo corpo sarà trovato nel bagagliaio di un'auto posta emblematicamente a metà strada tra Piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure.
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