Tadeusz Borowski
Ucraina
Nato a Žytomyr, all'epoca Unione Sovietica, oggi Ucraina, nel 1922, perse il padre, deportato in un gulag della Repubblica Socialista Sovietica Autonoma di Carelia, e la madre, costretta in un campo di concentramento nei pressi del fiume Enisej, nel 1926. Rivide i genitori solo nel 1936 e, all'età di quattordici anni, dovette abbandonare la propria Patria per la Polonia. Seguito dal padre e dalla madre, neanche nel nuovo Paese ebbe vita tranquilla: stabilitosi a Varsavia, i genitori furono nuovamente arrestati in quanto pericolosa minaccia per il Comunismo nel 1934.
Borowski studiò più o meno regolarmente sino al 1940, quando ottenne il diploma e s'iscrisse all'Università di Varsavia, nel bel mezzo dell'occupazione nazista (iniziata nel 1939). Lì studiò e si appassionò sinceramente di Letteratura, iniziando a valutare la possibilità di diventare giornalista. Collaborò inizialmente con alcuni piccoli quotidiani e giornali di bassa tiratura.
Nel 1943 fu arrestato dalla polizia nazista e costretto prima ad Auschwitz, poi a Natzweiler-Struthof e infine a Dachau. Visse tra i prigionieri slavi in pessime condizioni: questa esperienza fu essenziale per la stesura di quasi tutte le sue opere. Colpito dalla polmonite, fu trasferito in un ospedale nazista, dove si facevano esperimenti sui deportati.
Terminato il conflitto più sanguinoso del Novecento, Borowski, liberato dall'Armata Rossa, si trasferì per un breve periodo a Monaco di Baviera, poi, il 31 maggio 1946, tornò in Polonia. Con la fine della Guerra iniziò a scrivere le sue memorie della prigionia, pubblicando alcuni racconti nel 1948 nella raccolta Pożegnanie z Marią (in Inglese This Way for the Gas, Ladies and Gentlemen).
Inizialmente vide di buon occhio il Comunismo, nonostante le tristi esperienze giovanili, ma poi, in seguito a causa dell'imprigionamento e della tortura di un suo amico, comprese che quello era un altro regime spietato come la Germania nazista di Hitler. In circostanze misteriose, quindi, si suicidò all'età di ventotto anni rompendo una conduttura del gas. Riposa nel Cimitero Powązki di Varsavia, assieme ad altri celebri polacchi: i Presidenti Bolesław Bierut e Stanisław Wojciechowski, Władysław Gomułka, gli scrittori Zbigniew Herbert, Wojciech Bogusławski, Bolesław Prus e il Premio Nobel Władysław Reymont, il poeta e cantante Jacek Kaczmarski, il matematico Marian Rejewski e Edward Rydz-Śmigły
Borowski studiò più o meno regolarmente sino al 1940, quando ottenne il diploma e s'iscrisse all'Università di Varsavia, nel bel mezzo dell'occupazione nazista (iniziata nel 1939). Lì studiò e si appassionò sinceramente di Letteratura, iniziando a valutare la possibilità di diventare giornalista. Collaborò inizialmente con alcuni piccoli quotidiani e giornali di bassa tiratura.
Nel 1943 fu arrestato dalla polizia nazista e costretto prima ad Auschwitz, poi a Natzweiler-Struthof e infine a Dachau. Visse tra i prigionieri slavi in pessime condizioni: questa esperienza fu essenziale per la stesura di quasi tutte le sue opere. Colpito dalla polmonite, fu trasferito in un ospedale nazista, dove si facevano esperimenti sui deportati.
Terminato il conflitto più sanguinoso del Novecento, Borowski, liberato dall'Armata Rossa, si trasferì per un breve periodo a Monaco di Baviera, poi, il 31 maggio 1946, tornò in Polonia. Con la fine della Guerra iniziò a scrivere le sue memorie della prigionia, pubblicando alcuni racconti nel 1948 nella raccolta Pożegnanie z Marią (in Inglese This Way for the Gas, Ladies and Gentlemen).
Inizialmente vide di buon occhio il Comunismo, nonostante le tristi esperienze giovanili, ma poi, in seguito a causa dell'imprigionamento e della tortura di un suo amico, comprese che quello era un altro regime spietato come la Germania nazista di Hitler. In circostanze misteriose, quindi, si suicidò all'età di ventotto anni rompendo una conduttura del gas. Riposa nel Cimitero Powązki di Varsavia, assieme ad altri celebri polacchi: i Presidenti Bolesław Bierut e Stanisław Wojciechowski, Władysław Gomułka, gli scrittori Zbigniew Herbert, Wojciech Bogusławski, Bolesław Prus e il Premio Nobel Władysław Reymont, il poeta e cantante Jacek Kaczmarski, il matematico Marian Rejewski e Edward Rydz-Śmigły
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di Tadeusz Borowski edito da L'Ancora del Mediterraneo, 2009
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