Disarmare l'Iraq. La verità su tutte le menzogne
Edito da Altritalia, 2004
265 pagine, € 14,80
ISBN 8806170112
di Hans Blix
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Nei giorni precedenti la guerra all'Iraq, Hans Blix era alla testa degli ispettori dell'ONU che dovevano riscontrare l'effettiva presenza di armi di distruzione di massa nel paese. Di quei giorni del marzo 2003, che culminarono con la dichiarazione di guerra, Blix ricorda le tensioni e le frustrazioni delle sue riunioni con Blair, Bush, Chirac, Dick Cheney e Kofi Annan. Si chiede se la guerra poteva essere evitata, se l'Iraq possedesse quelle armi e perché Stati Uniti e Gran Bretagna non hanno saputo assicurarsi l'appoggio degli stati membri del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Una testimonianza di un evento determinante degli ultimi anni, ma anche una considerazione su quale tipo di pace e di sicurezza mondiale il futuro ci riservi.
Hans Blix ricoprì il ruolo di direttore esecutivo della Commissione di monitoraggio, verifica e ispezione delle Nazioni Unite per l’Iraq dal 2000 al 2003, un periodo particolarmente critico che vide il susseguirsi dei negoziati, le ispezioni in Iraq, il ritiro degli ispettori e l’intervento armato. Questo libro è il racconto in prima persona della sua esperienza, un diario dettagliato in cui il diplomatico svedese riporta gli avvenimenti di cui fu testimone e protagonista, svelando dettagli e retroscena poco noti.
L’esperienza di Blix ebbe inizio nei primi mesi dell’anno 2000 quando, su invito del segretario generale dell’Onu Kofi Annan, decise di accettare il nuovo incarico, abbandonando il periodo di pensionamento che si era concesso dopo anni di lavoro all’estero. “Ero passato dalla ghiacciaia alla brace” scrive Blix ricordando che in quei momenti si trovava in viaggio in Antardide al seguito della moglie, funzionario del ministero degli Esteri svedese. Lo attendevano infatti anni di delicati impegni diplomatici che, nel marzo 2003, culminarono nei noti rapporti al Consiglio di Sicurezza e nella scelta di prudenza delle Nazioni Unite, dissociatesi da un intervento armato ritenuto ingiustificato dalla maggioranza dei paesi membri. Rimanendo fedele alla serietà e all’obiettività che hanno caratterizzato anche il suo operato di ispettore, in queste pagine Blix riflette sulle vicende che condussero alla guerra in Iraq e sulle responsabilità di Stati Uniti e Gran Bretagna, analizza le “prove” sull’esistenza delle armi di Saddam, mai confermate dal lavoro della commissione che durante le sue ispezioni non rinvenne materiale proibito, e, d’altro canto, riconosce la mancanza di piena collaborazione da parte dell’Iraq che non fece nulla per favorire le attività degli ispettori. A tratti avvincente come una spy-story, il saggio ricostruisce con un stile scorrevole e informale mesi di trattative febbrili, di infuocate riunioni del Consiglio di Sicurezza e di incontri privati con Bush, Blair, Colin Powell e Condoleezza Rice, fornendo preziosi spunti di riflessione e una testimonianza diretta sugli avvenimenti che condussero a uno dei conflitti più aspri e controversi dei nostri tempi.
Nei giorni precedenti la guerra all'Iraq, Hans Blix era alla testa degli ispettori dell'ONU che dovevano riscontrare l'effettiva presenza di armi di distruzione di massa nel paese. Di quei giorni del marzo 2003, che culminarono con la dichiarazione di guerra, Blix ricorda le tensioni e le frustrazioni delle sue riunioni con Blair, Bush, Chirac, Dick Cheney e Kofi Annan. Si chiede se la guerra poteva essere evitata, se l'Iraq possedesse quelle armi e perché Stati Uniti e Gran Bretagna non hanno saputo assicurarsi l'appoggio degli stati membri del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Una testimonianza di un evento determinante degli ultimi anni, ma anche una considerazione su quale tipo di pace e di sicurezza mondiale il futuro ci riservi.
Hans Blix ricoprì il ruolo di direttore esecutivo della Commissione di monitoraggio, verifica e ispezione delle Nazioni Unite per l’Iraq dal 2000 al 2003, un periodo particolarmente critico che vide il susseguirsi dei negoziati, le ispezioni in Iraq, il ritiro degli ispettori e l’intervento armato. Questo libro è il racconto in prima persona della sua esperienza, un diario dettagliato in cui il diplomatico svedese riporta gli avvenimenti di cui fu testimone e protagonista, svelando dettagli e retroscena poco noti.
L’esperienza di Blix ebbe inizio nei primi mesi dell’anno 2000 quando, su invito del segretario generale dell’Onu Kofi Annan, decise di accettare il nuovo incarico, abbandonando il periodo di pensionamento che si era concesso dopo anni di lavoro all’estero. “Ero passato dalla ghiacciaia alla brace” scrive Blix ricordando che in quei momenti si trovava in viaggio in Antardide al seguito della moglie, funzionario del ministero degli Esteri svedese. Lo attendevano infatti anni di delicati impegni diplomatici che, nel marzo 2003, culminarono nei noti rapporti al Consiglio di Sicurezza e nella scelta di prudenza delle Nazioni Unite, dissociatesi da un intervento armato ritenuto ingiustificato dalla maggioranza dei paesi membri. Rimanendo fedele alla serietà e all’obiettività che hanno caratterizzato anche il suo operato di ispettore, in queste pagine Blix riflette sulle vicende che condussero alla guerra in Iraq e sulle responsabilità di Stati Uniti e Gran Bretagna, analizza le “prove” sull’esistenza delle armi di Saddam, mai confermate dal lavoro della commissione che durante le sue ispezioni non rinvenne materiale proibito, e, d’altro canto, riconosce la mancanza di piena collaborazione da parte dell’Iraq che non fece nulla per favorire le attività degli ispettori. A tratti avvincente come una spy-story, il saggio ricostruisce con un stile scorrevole e informale mesi di trattative febbrili, di infuocate riunioni del Consiglio di Sicurezza e di incontri privati con Bush, Blair, Colin Powell e Condoleezza Rice, fornendo preziosi spunti di riflessione e una testimonianza diretta sugli avvenimenti che condussero a uno dei conflitti più aspri e controversi dei nostri tempi.
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